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IN EVIDENZA
Rinnovo del contratto dei dirigenti medici, veterinari e sanitari:
al via le trattative.
Tra le principali richieste dei sindacati, meno lavoro notturno e festivo e certezza ed esigibilità in contrattazione aziendale a livello periferico
Roma, 2 febbraio 2023 – Questa mattina, presso la sede Aran, si sono aperte le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro 2019-2021 di 120.000 dirigenti medici, veterinari e sanitari che, di certo, seguiranno lo svolgimento dei lavori con la massima attenzione. Un tavolo che, alla partenza, ha fatto registrare una condivisione di intenti significativa e di buon auspicio per una positiva chiusura in tempi ravvicinati.
I dirigenti medici, veterinari e sanitari, che hanno dovuto affrontare una pandemia in condizioni difficili, meritano un contratto che tenga conto del contesto di lavoro profondamente cambiato.
Il Servizio Sanitario Nazionale si trova dinanzi ad un bivio: se si intende salvarlo, è necessario bloccare la fuga dei medici dagli ospedali e i sanitari dai servizi pubblici e rendere la sanità pubblica nuovamente attrattiva per i giovani, migliorando le condizioni di lavoro e la qualità della vita del personale. E l’unico strumento oggi a disposizione per raggiungere questi obiettivi è un contratto di lavoro capace di garantire ruolo, anche nella organizzazione del lavoro, carriera e condizioni lavorative coerenti con il valore sociale e civile dell’attività svolta.
Il malcontento dei medici, dei veterinari e dei dirigenti sanitari è diffuso in tutti gli ospedali e presidi territoriali del Paese, ed è dovere delle organizzazioni sindacali rappresentarlo rispondendo alle aspettative della categoria.
Per questo le organizzazioni sindacali ritengono essenziale:
- garantire l’esigibilità e la corretta applicazione del contratto in tutte le Aziende, affidando nei tempi previsti e con modalità trasparenti gli incarichi professionali anche ai neoassunti, nella prospettiva della progressione di carriera;
- incrementare il personale anche per ridurre il numero individuale di guardie e pronte disponibilità notturne e festive e rispettare il diritto al riposo, sancito da leggi nazionali ed europee;
- assicurare all’attività svolta in prestazione aggiuntiva tariffe non inferiori a quelle riconosciute alle cooperative ed ai gettonisti;
- stanziare risorse extra contrattuali per attualizzare il valore del lavoro di medici, veterinari e sanitari
- definire il ruolo dirigenziale dei medici e degli altri dirigenti sanitari in formazione specialistica, insieme con l’introduzione di un riconoscimento per i loro “tutor”;
- impedire alle Aziende l’utilizzo improprio dei fondi contrattuali, garantendo anche il recupero dei residui annuali.
Un CCNL 2019/2021 con tali obiettivi potrà rappresentare un freno alla deriva di sgretolamento del SSN in atto, un primo passo indispensabile per ridare valore al lavoro nella sanità pubblica, insieme sia all’utilizzo di tutte le risorse extracontrattuali già stanziate dalle leggi vigenti, sia allo stanziamento di nuovi finanziamenti aggiuntivi a quelli già definiti per il nuovo contratto, che le organizzazioni sindacali continueranno a chiedere alla politica.
L’alternativa sarebbe dichiarare una volta per tutte il fallimento del Servizio Sanitario Nazionale.
Comunicato stampa internazionale
ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED (ANPO-ASCOTI – CIMO - CIMOP - FESMED) – AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA – CISL MEDICI
CIMO offre consulenza psicologica gratuita
Il Presidente del sindacato Guido Quici: «Benessere psicologico essenziale per poter lavorare bene»
Roma, 31 gennaio 2023 - Il 68,5% dei medici ospedalieri dichiara di essere molto stressato. È quanto emerge da un’indagine del sindacato dei medici CIMO, che mette in luce ancora una volta le drammatiche condizioni in cui la maggior parte dei medici lavora in ospedale. Tali condizioni influiscono necessariamente sul benessere psicofisico dei medici, che il sindacato intende tutelare offrendo a tutti gli iscritti un nuovo servizio di consulenza psicologica gratuita.
«I medici sono abituati a lavorare sotto pressione - commenta il Presidente CIMO Guido Quici -. Dal momento in cui pronunciano il Giuramento di Ippocrate sono consapevoli dell’enorme responsabilità che si assumono, sanno che la posta in gioco è la salute, e spesso la vita stessa, di una persona. Ma proprio per questo motivo dovrebbero essere messi nelle condizioni migliori per lavorare. Invece gli ospedali italiani versano in un disordine organizzativo tale per cui sarebbe impossibile e pericoloso svolgere qualsiasi professione, figuriamoci quella medica. Alla pressione intrinseca del lavoro, allora, si aggiungono disagi e disservizi che non fanno che aumentare esponenzialmente lo stress dei medici».
Il personale è infatti insufficiente per coprire i turni, costringendo i medici ad orari massacranti, a straordinari frequenti e all’impossibilità di organizzare una vita personale, familiare e sociale al di fuori dell’ospedale; le Direzioni ospedaliere sono sempre più sorde alle richieste dei dipendenti; i pazienti sono sempre più esigenti, pronti a minacciare ricorsi legali al primo fraintendimento, fino ad arrivare ad aggressioni fisiche e verbali. Tutto questo crea un ambiente di lavoro malsano, che mette seriamente a repentaglio la salute mentale dei dipendenti.
«Il sindacato CIMO – aggiunge Quici - da sempre tenta di intervenire sul fronte contrattuale e normativo per risolvere le cause di tali disagi e migliorare le condizioni di lavoro. Ma, tenendo anche in considerazione gli effetti dell’emergenza Covid-19, abbiamo ritenuto essenziale affiancare alle tradizionali attività sindacali un servizio di sostegno psicologico, grazie alla collaborazione della società scientifica S.P.E.ME e della dottoressa Clelia Marano, che si prenderà cura della salute mentale degli iscritti organizzando degli incontri individuali e collettivi, sia in presenza che online, con coloro che vorranno dedicare del tempo al proprio benessere psicologico».
Intersindacale Dirigenti medici, veterinari, sanitari:
Positivo l'incontro con Schillaci.
Vigileremo sugli impegni assunti
Roma, 25 gennaio 2023 - Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED (ANPO-ASCOTI – CIMO - CIMOP - FESMED) – AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA – CISL MEDICI esprimono soddisfazione per gli impegni assunti dal Ministro della Salute Orazio Schillaci nel corso dell’incontro odierno.
Come richiesto dalle Organizzazioni sindacali, viene istituito un tavolo tecnico ufficiale permanente al fine di ripristinare le relazioni sindacali con il compito di analizzare e trovare soluzioni ai tanti e complessi problemi del nostro sistema sanitario la cui ripresa non può essere affidata all'anacronistico mantenimento in servizio fino a 72 anni dei medici, dirigenti sanitari e veterinari, una soluzione peraltro inutile che bloccherebbe ulteriormente l'ingresso e le carriere dei sanitari più giovani.
Abbiamo convenuto sulla stretta necessità di riformare il DM 70, strumento ormai obsoleto, di abbattere la tagliola del tetto di spesa all’assunzione di personale, di rivedere i fabbisogni appena pubblicati, di una riforma del sistema formativo nella direzione dell’introduzione di un contratto di formazione lavoro e in particolare, vista l’apertura della contrattazione, sulla necessità di trovare nel bilancio nazionale risorse extracontrattuali per restituire dignità al ruolo dei dirigenti medici, sanitari e veterinari.
Occorre, inoltre, andare avanti con la modifica del decreto 113/2020 sulle aggressioni al personale che richiede l'attribuzione della funzione di pubblico ufficiale al medico e l'obbligo della Azienda presso la quale lavorano i sanitari vittime di aggressioni e intimidazioni di costituirsi parte civile e di sostenere le spese legali del sanitario.
Per quanto riguarda il rinnovo del contratto di lavoro, il primo passo è verso una collaborazione in termini di esigibilità della norma e del miglioramento delle condizioni di lavoro.
La strada non è priva di ostacoli, principalmente burocratici e culturali, ma occorre una forte innovazione del rapporto di lavoro di categorie professionali che sono assediate dal mercato privato, pronto a sottrarne le abilità sanitarie per potenziare la sanità privata e convenzionata accreditata.
Fino a quando però esiste la voglia di contribuire a salvare il SSN noi saremo disponibili al confronto e alla sintesi condivisa.
Comunicato stampa intersindacale
ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED (ANPO-ASCOTI – CIMO - CIMOP - FESMED) – AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA – CISL MEDICI
Medici, Dirigenti sanitari e veterinari
in pensione a 72 anni:
un altro colpo alla sanità pubblica
Roma, 24 gennaio 2023 - “Con una coazione a ripetere degna di miglior causa, le forze politiche di maggioranza hanno riproposto, in sede di conversione del decreto milleproroghe, l’aumento a 72 anni dell’età pensionabile dei medici convenzionati e dipendenti, ospedalieri e universitari, già bocciato nella legge di bilancio 2023. Una proposta indecente, un colpo di mano in una sede legislativa inappropriata, un regalo a potenti lobbies universitarie, con il pretesto della grave carenza di medici”.
Questo il commento dell’intersindacale della dirigenza medica, sanitaria, veterinaria composta dalle sigle ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED (ANPO-ASCOTI – CIMO - CIMOP - FESMED) – AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – CISL MEDICI
“Dopo che il rapporto OCSE 2022 pone l’Italia al primo posto in Europa per l'età media dei medici dipendenti, con il 56% della categoria che ha più di 55 anni, non è accettabile che l'unica risposta alla carenza di risorse umane sia un espediente. Una proposta del genere non solo non riduce il ricorso alle cooperative per il lavoro notturno e festivo, interessando personale che notoriamente non lavora di notte e di domenica, ma produce congelamento delle carriere e delle assunzioni negli ospedali, con un danno consistente per le donne e i giovani, in un momento in cui il numero di contratti di formazione specialistica registra un notevole incremento”.
“Il SSN ha bisogno di interventi strutturali, primo tra tutti l'abolizione del tetto di spesa sul personale, che è la madre di tutte le battaglie, per consentire l'immediata assunzione dei giovani medici, anche specializzandi, pronti ad entrare nel SSN ma, di fatto, dolosamente bloccati proprio da chi ha interesse a sostituirli con i pensionati”.
“La crisi della sanità pubblica non si risolve con l’utilizzo di medici ultrasettantenni o il reintegro dei no vax, che, come armi di distrazione di massa, sono la spia della volontà di non affrontare il problema. Nè con il lavoro a cottimo dei medici gettonisti, italiani o stranieri che siano, che mina la sicurezza delle cure aumentando il rischio clinico e l’esposizione (anche assicurativa) dei medici, dirigenti sanitari e veterinari e nel contempo mina la sicurezza dei conti consentendo un uso extra contrattuale di risorse. Tantomeno si risolve con un metodo di calcolo del fabbisogno di specialisti che, come nel recente documento elaborato da Agenas, mira al massimo ribasso. Interventi del genere non sono accettabili nemmeno con la giustificazione del ‘male minore’”.
“Siamo di fronte a elementi di una complessiva mistificazione di una realtà che è fatta di carenza, di posti letto, di personale, di appetibilità del lavoro all’interno del Servizio Sanitario pubblico, di livelli retributivi in media con quelli europei. Carenza che richiede misure che il Governo conosce, ma non vuole applicare”.
Non c'è più tempo. E le toppe sono sempre peggio dei buchi.
Le organizzazioni sindacali dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del SSN fanno appello al Parlamento per bocciare un provvedimento iniquo che confonde il maquillage con la sostanza, provando a nascondere un altro duro colpo alla sanità pubblica.
Comunicato stampa intersindacale
ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED (ANPO-ASCOTI – CIMO - CIMOP - FESMED) – AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – CISL MEDICI
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