CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO DELL’AREA SANITA’

TRIENNIO 2019-2021

 

DEFINITIVO CCNL AREA SANITA firmato

 

NEWS RIUNIONI A.Ra.N.: 

 

28 settembre 2023:

 

Firmato contratto da tutte le sigle sindacali!

Ecco le principali novità previste dal contratto:
• È stato eliminato l’articolo che consentiva alle aziende sanitarie di chiedere ai medici di lavorare gratuitamente per un numero illimitato di ore oltre le 38 a settimana previste da contratto, in virtù di una retribuzione di risultato irrisoria (in media 3mila € lordi l’anno). Quindi, viene sancito il principio per cui tutte le ore eccedenti l’orario di lavoro debbano essere recuperate o, in caso di impossibilità, retribuite.
• È stato posto un tetto massimo ai turni notturni (non più di 5) e/o di pronte disponibilità (non più di 10) che potranno essere richiesti a ciascun dirigente al mese. In ogni caso, la somma mensile di notti e pronte disponibilità non può essere superiore a 12.
• La sede di lavoro sarà definita con precisione nel contratto individuale: ai medici quindi non sarà più richiesto di effettuare turni in strutture distanti anche decine di chilometri tra loro.
• Le aziende sanitarie saranno obbligate a dare gli incarichi professionali e gestionali a tutti i dirigenti.
• I fondi contrattuali vengono blindati e dovranno essere utilizzati integralmente entro l’anno per le finalità previste. Dunque non sarà più possibile spostare risorse da un fondo all’altro come fatto finora, pagando ad esempio gli straordinari dei medici con i soldi destinati agli avanzamenti di carriera dei medici stessi.
• Gli aumenti previsti sono pari al 3,78% (come per tutto il personale della Pubblica amministrazione): in media ogni medico guadagnerà circa 150 euro lordi in più al mese. Inoltre verranno pagati tutti gli arretrati, pari mediamente a circa 10.800 euro lordi.
• Sono state migliorate nettamente le relazioni sindacali, ridando centralità al ruolo dei rappresentanti dei dirigenti all’interno delle aziende.
• Migliorato anche il patrocinio legale: in caso di contenzioso il medico potrà scegliere un avvocato di fiducia previa autorizzazione dell’azienda, ma un eventuale diniego dovrà essere motivato.

 

20 settembre 2023:

 

Prosegue serrata la trattativa per il rinnovo del CCNL 2019-2021. Questa mattina in Aran sono stati affrontati due argomenti da sempre ritenuti fondamentali per la Federazione CIMO-FESMED (l’orario di lavoro ed il patrocinio legale) su cui abbiamo registrato piccoli passi avanti.

In merito all’orario di lavoro, è stato finalmente riconosciuto il principio per cui le ore extra-orario di lavoro eventualmente necessarie al raggiungimento degli obiettivi debbano essere o recuperate con riposi compensativi oppure remunerate. In questo modo si porrebbe dunque fine alla possibilità di regalare alle Aziende un numero indefinito di ore di lavoro giustificato dalla retribuzione di risultato. Tale principio è stato quindi accolto favorevolmente dalla Federazione CIMO-FESMED, che tuttavia attende la definizione di alcuni dettagli fondamentali (come ad esempio il valore della retribuzione delle ore extra) prima di dare una valutazione complessiva.  

Anche sul tema del patrocinio legale, che era stato fortemente criticato da CIMO e FESMED durante le trattative per il CCNL 2016-2018, sono stati accolti dei miglioramenti sostanziali, ma ci sono ancora dei margini per limare ulteriormente il testo. La prossima riunione si terrà il 28 settembre.

 

05 settembre 2023:

 

Questa mattina sono riprese, dopo la pausa estiva, le trattative in Aran per il rinnovo del CCNL 2019-2021 dei medici, veterinari e dirigenti sanitari. Abbiamo evidenziato gli aspetti che devono essere ulteriormente migliorati, riconoscendo tuttavia i grandi passi avanti compiuti rispetto al testo vigente e alle prime bozze inviate all’inizio della contrattazione.
L’obiettivo dei prossimi incontri sarà trovare una soluzione ai nodi principali rimasti ancora irrisolti. Primo tra tutti l’orario di lavoro, da cui dipenderà la nostra decisione di firmare o meno il contratto: non possiamo accettare di continuare a regalare alle aziende centinaia di ore di lavoro, non solo per motivi economici ma anche e soprattutto per migliorare la qualità della nostra vita. Tra i nodi rientrano, ovviamente, il limite mensile al numero di guardie e pronte disponibilità, che in ogni caso non possono essere effettuate contemporaneamente in più sedi, e la liberalizzazione delle ore destinate alla formazione ECM. Altro problema spinoso è il patrocinio legale in caso di contenzioso, che oggi impedisce al medico di scegliere liberamente il proprio avvocato, poiché la scelta deve essere subordinata all’approvazione dell’azienda.

 

La prossima riunione si terrà il 20 settembre.

 

02 agosto 2023:

 

Si è da poco conclusa la riunione in Aran per il rinnovo del CCNL 2019-2021 con un primo, significativo, successo CIMO e FESMED: Aran ha infatti annunciato di voler eliminare gli articoli sul servizio fuori sede e sulla trasferta, estremamente pericolosi per la qualità della vita di medici, veterinari e dirigenti sanitari. Abbiamo incassato anche un’apertura notevole sul patrocinio legale, che molto probabilmente verrà modificato eliminando il gradimento dell’azienda nella scelta dell’avvocato. Inoltre, Aran si è detta disponibile a valutare, attraverso il confronto regionale, la disposizione contrattuale sul numero di posti letto per ciascuna guardia. Rimane irrisolto, e non affrontato oggi, il problema dell’orario di lavoro e del numero massimo di guardie e pronte disponibilità mensili. Attendiamo con ansia il nuovo testo perché siamo convinti che il non aver voluto concludere, a tutti i costi, la trattativa abbia iniziato a dare i suoi frutti. Il percorso intrapreso risulta molto produttivo, in un clima di reciproca attenzione, cordialità e disponibilità. La prossima riunione è prevista per il 5 settembre.

 
25-26 luglio 2023:

 

Come ampiamente prevedibile, sono giornate infuocate quelle che stiamo trascorrendo in Aran. Lunedì sera abbiamo ricevuto la bozza completa del contratto, che abbiamo ritenuto inaccettabile poiché non scioglieva i principali nodi che abbiamo più volte evidenziato su impermeabilità dei fondi, orario di lavoro e servizio fuori sede. Questa mattina ci è stato presentato un nuovo testo sull’orario di lavoro e l’Aran ha voluto sapere chi era pronto a sottoscriverlo e chi no, minacciando di rimandare la trattativa a settembre stralciando i risultati ottenuti fino ad oggi. Nel nuovo testo è stata inserita la possibilità di recuperare le eccedenze orarie con riposi compensativi “compatibilmente con le esigenze organizzative entro i primi sei mesi dell’anno successivo a quello di competenza”. Ovvero, stante le difficoltà presenti in tutti i reparti d’Italia, continueremmo a regalare alle Aziende centinaia di ore di lavoro, svolte magari a decine di chilometri dalla propria struttura, considerata l’introduzione del mirabolante “servizio fuori sede”. CIMO, FESMED e ANAAO sono stati gli unici sindacati che hanno dichiarato di non avere intenzione di firmare. Al contrario degli altri sindacati, crediamo nel nostro ruolo di tutela dei diritti dei nostri iscritti e non intendiamo cadere in questi tranelli e ricatti. Perché non c’è alcuna ragione per la quale, in caso di proseguimento della trattativa a settembre, dovremmo ricominciare da zero. È un modo scorretto di mettere fretta ai sindacati, senza dare loro il tempo di analizzare testi preparati nottetempo dall’Aran e letti in pochi minuti dai rappresentanti dei lavoratori. Perché questa fretta? Perché a settembre non si può ricominciare ad analizzare serenamente capitoli fondamentali come l’orario di lavoro e la parte economica, così come sono state analizzate le prime parti del contratto? Noi non crediamo che ricevere gli arretrati o gli aumenti contrattuali un paio di mesi prima possa giustificare un peggioramento delle condizioni di lavoro. Perché nonostante quello che diranno l’Aran e le altre sigle, non è così che si migliora la vita dei medici ospedalieri. Invece il resto del tavolo ha deciso di proseguire in questa corsa scellerata e di continuare la trattativa nel pomeriggio per chiudere il contratto domani. Continueremo ad essere presenti alla trattativa per vigilare sul negoziato e apportare il nostro contributo, ma continuiamo a dire che se non si interviene sulla possibilità di regalare ore di lavoro, non si prevede il divieto di utilizzare i fondi contrattuali per qualsivoglia finalità e non si elimina il rischio del medico itinerante noi non firmeremo. E ognuno si prenderà la responsabilità delle scelte fatte.

 

Nel pomeriggio del 26 luglio si sono stati affrontati alcuni argomenti che non erano mai stati commentati dal tavolo e che riteniamo particolarmente importanti: formazione, patrocinio legale, servizio fuori sede e trasferta. Abbiamo chiesto che la formazione sia stabilita dal dirigente e non dall’azienda e di eliminare il consenso dell’azienda nella scelta dell’avvocato in caso di contenzioso. Abbiamo chiesto di cassare l’articolo sul servizio fuori sede per evitare che i medici siano costretti a lavorare ogni giorno in presidi diversi, anche a 50 chilometri di distanza, e di regolamentare meglio la trasferta, prevedendo il rimborso chilometrico per chi utilizza il proprio mezzo. L’ARAN ha annotato le osservazioni di tutte le sigle e ha aggiornato la trattativa alla prossima settimana. Per il momento quindi la partita è ancora aperta. Attenderemo i nuovi testi per fare tutte le nostre valutazioni.

 

18 luglio 2023:

 

È proseguita oggi, per tutto il giorno, la trattativa con Aran per il rinnovo del CCNL. Sono stati analizzati la parte economica (su cui tuttavia non sono stati presentati testi) e l’orario di lavoro. Gli aumenti contrattuali sono quelli previsti per tutta la dirigenza del pubblico impiego, e sono dunque pari, a regime, al 3,78%, che corrispondono in media ad un incremento pro capite pari a 240 € al mese lordi. Gli arretrati per il periodo 2019-2023, ovvero 5 anni, ammontano invece a circa 7.000 euro netti. È stata proposta l’istituzione di una nuova indennità di specificità sanitaria per i dirigenti sanitari, che condividiamo, a condizione che non gravi sui fondi dei medici. Nel pomeriggio è stato invece affrontato l’orario di lavoro, vero nodo ancora da sciogliere, poiché l’ARAN ha ribadito la difficoltà di separare le ore di lavoro istituzionali da quelle aggiuntive, che secondo CIMO e FESMED devono essere o recuperate o pagate; non accetteremo mai l’alternativa proposta, ovvero continuare a regalare migliaia di ore alle aziende. Lontano anche l’accordo sul numero massimo mensile di turni notturni e pronte disponibilità. Senza un superamento sostanziale di questi problemi, per CIMO e FESMED non ci sono le condizioni per chiudere il contratto.

Le prossime riunioni sono previste il 25 ed il 26 luglio.

 

17 luglio 2023:

 

Oggi pomeriggio i sindacati e Aran si sono incontrati per proseguire la discussione sulla bozza di CCNL 2019-2021. Sono stati analizzati i capitoli relativi alle relazioni sindacali e al rapporto di lavoro, in cui sono state ammesse numerose richieste che abbiamo avanzato negli ultimi incontri. Abbiamo tuttavia proposto ulteriori miglioramenti, soprattutto in materia di incarichi: prevedere la decorrenza dell’incarico di base dalla maturazione dei requisiti; introdurre, nell’attribuzione degli incarichi di altissima professionalità, un criterio di proporzionalità tra le diverse figure che compongono la dirigenza; eliminare il parere del capo dipartimento per il riconoscimento dell’incarico professionale. Per quanto riguarda le sostituzioni dei dirigenti con incarico di direzione di struttura complessa, abbiamo chiesto di ridurre il periodo massimo in cui tali sostituzioni sono ammesse in modo da incentivare le procedure selettive interne o, in alternativa, prevedere il pagamento dell’indennità con fondi aziendali.
La trattativa prosegue domattina, quando saranno affrontati i veri temi contrattuali riguardanti l’orario di lavoro e la parte economica del CCNL.
Emerge con chiarezza la volontà di chiudere al più presto il contratto di lavoro, magari entro la fine del mese di Luglio, come auspicato da ARAN e Ministro Zangrillo e come sostenuto da alcune sigle sindacali.
Pensare di risolvere, in una stretta manciata di giorni (sono previsti 3 incontri entro fine mese)
importanti e decisive tematiche quali l’orario di lavoro, i fondi contrattuali e il patrocinio legale, appare del tutto improponibile a meno che, nelle prossime ore, non si ripeta il solito gioco delle “tre carte” che vede la trattativa subire una improvvisa accelerata tale da non mettere le organizzazioni sindacali in condizione di approfondire i testi con ripercussioni negative a danno dei medici.
Nel merito CIMO ritiene che la vecchia politica sindacale dei “pochi, maledetti e subito” rappresenti il vero cancro delle contrattazioni nazionali. È giunto il momento di portare a casa un contratto davvero migliore, di impedire alle aziende di far lavorare gratis i medici oltre il normale orario di lavoro, di valorizzare economicamente la posizione e non limitarsi a dire “abbiamo ottenuto un buon contratto, avremo finalmente gli arretrati (cosa dovuta per legge), adesso pensiamo al prossimo contratto dove ci saranno le risorse (ancora non stanziate per il 2022-24)”. La stagione delle favole è finita con il Covid.

 

04 luglio 2023:

 

Dopo una serie di incontri ristretti, riprendono le trattative allargate tra Aran e organizzazioni sindacali per il rinnovo del CCNL 2019-2021. Si è tornati nuovamente sul capitolo delle relazioni sindacali: abbiamo proposto l’eliminazione della pronta disponibilità mattutina e pomeridiana che impedirebbe le assunzioni. Quindi si è passati a discutere del rapporto di lavoro. Abbiamo chiesto di migliorare la definizione della sede di lavoro, proponendo la formulazione “sede e unità operativa di assegnazione dell’attività lavorativa” in modo da evitare il rischio che ai medici sia chiesto di lavorare in tutti i presidi dell’azienda. La prossima riunione si terrà il 17 luglio.

 

27 aprile 2023:

 

Prosegue in Aran la trattativa per il rinnovo del CCNL 2019-2021 dedicata all’orario e all’organizzazione del lavoro. L’incontro si è aperto con un minuto di silenzio per ricordare Barbara Capovani, la psichiatra aggredita e uccisa sul lavoro a Pisa.

Le organizzazioni sindacali hanno quindi richiesto un incontro politico per fare il punto della situazione e illustrare all’Aran le proprie posizioni. Poi è stato analizzato puntualmente il testo proposto dall’Aran e sono state discusse le modifiche richieste dai sindacati.

A seguire le principali richieste da noi presentate all’Aran, che si è riservata di analizzare il testo e di commentarlo alla prossima riunione:

  • Disapplicare la norma contrattuale che, con la scusa della retribuzione di risultato, consente alle amministrazioni di far lavorare i dirigenti per centinaia di ore in più senza alcuna retribuzione aggiuntiva;
  • Spostare le risorse del fondo di risultato sul fondo di posizione;
  • Ridurre l’orario di lavoro a 36 ore, impedendo la trasformazione delle ore non assistenziali in assistenziali;
  • Scongiurare il tentativo di rendere ordinario lo straordinario, che non deve essere utilizzato per coprire i turni di guardia al posto delle prestazioni aggiuntive;
  • Prevedere una retribuzione non inferiore a 100 euro l’ora per le prestazioni aggiuntive;
  • Vietare le pronte disponibilità su presidi collocati a chilometri di distanza, che mettono a rischio la sicurezza delle cure;
  • Definire le competenze specialistiche da impegnare nelle guardie interdivisionali per evitare la trasformazione del medico specialista in medico tuttofare;
  • Consentire una migliore armonizzazione del lavoro con la vita privata e familiare in modo da attenuare la fuga di personale dal sistema pubblico verso il lavoro privato e/o libero professionale, come del resto previsto dall’Atto di Indirizzo. La proposta Aran, invece, è opposta a tale principio.

È stata evidenziata ancora una volta la centralità di questa parte del contratto: in assenza di risorse importanti, infatti, è fondamentale migliorare la vita e il lavoro dei dirigenti medici e sanitari. Su questi punti non intendiamo transigere. Il prossimo incontro è previsto per il 10 maggio.

 

12 aprile 2023:

 

Si è svolta nel pomeriggio la trattativa in Aran per il rinnovo del CCNL 2019-2021 dedicata all’orario di lavoro. CIMO ha evidenziato come questa parte del contratto sia centrale per migliorare le condizioni di lavoro dei medici e garantire maggiore sicurezza ai pazienti. Una regolamentazione accurata e corretta dell’orario e dell’organizzazione del lavoro nel CCNL può infatti frenare la fuga della dirigenza medica e sanitaria dal SSN. CIMO ritiene che il testo presentato dall’Aran non possa raggiungere questo obiettivo, e ha dunque chiesto una revisione profonda della bozza.

In particolare, è stata avanzata la richiesta di riduzione dell’orario di lavoro a 36 ore settimanali, come previsto nel contratto del comparto, e la regolamentazione del recupero delle ore aggiuntive. Inoltre CIMO ha sottolineato la necessità di introdurre un limite fisso al numero di guardie e pronte disponibilità che si possono effettuare mensilmente, riducendo il numero di quelle attualmente consentite, precisando che la pronta disponibilità deve essere prevista per un unico stabilimento ospedaliero e unica UOC, e non per presidi lontani anche decine di chilometri tra loro. In merito agli straordinari, CIMO teme che il testo presentato dall’Aran possa introdurre l’utilizzo dello straordinario come fattore ordinario per coprire i turni di guardia, che invece vanno pagati come prestazioni aggiuntive quando svolte al di fuori del normale orario di lavoro. Infine, è stato chiesto il ripristino del diritto del dirigente di scegliere liberamente il proprio legale in caso di contenzioso e di ripristinare l’articolo contrattuale che garantiva ai dirigenti portatori di handicap le opportune tutele, entrambi disapplicati nel CCNL 2016-2018. La prossima riunione è prevista per il 27 aprile.

 

03 aprile 2023:

 

Nell’ultima riunione Aran per le trattative per il CCNL 2019-2021 della dirigenza medica e sanitaria è stata analizzata nel dettaglio la bozza sul rapporto di lavoro. Tra le richieste dei sindacati:

– una maggiore definizione della sede di lavoro nei contratti individuali per evitare mobilità temporanee tra sedi diverse della stessa azienda;

– garantire lo status quo ante in caso di ricostituzione del rapporto di lavoro, con l’obiettivo di rendere maggiormente attrattivo il SSN per coloro che se ne sono allontanati, in particolar modo se per motivi di salute;

– riconoscere l’indennità di risultato agli extramoenisti poiché vengono valutati e concorrono agli obiettivi di performance;

– eliminare la proposta di incarico di altissima professionalità a valenza aziendale che favorirebbe poche figure professionali, e non necessariamente le più meritevoli;

– aumentare la percentuale del numero degli incarichi di struttura dipartimentale al 5% e degli incarichi di struttura complessa al 15%, introducendo anche un limite temporale entro cui vanno affidati;

– prevedere maggiore trasparenza nell’assegnazione degli incarichi, con utilizzo di griglie valutative;

– ridurre la sostituzione di direttore di unità operativa complessa dimissionario ad un massimo di 6 mesi rinnovabili di 6 mesi una sola volta, in modo da avere tempo sufficiente per istituire un nuovo concorso;

– per la sostituzione di direttore di Unità Operativa Complessa assente limitare la scelta tra i dirigenti medici presenti nella U.O.C., cercando il sostituto tra le altre U.O.C. dell’azienda solo in caso di indisponibilità.

Il prossimo incontro si terrà il 12 aprile.

 

28 marzo 2023:

 

Questa mattina nel corso della nuova riunione in Aran per il rinnovo del CCNL 2019-2021 sono stati affrontati i temi delle relazioni sindacali e degli incarichi. Nel capitolo “relazioni sindacali” dell’ultima bozza di contratto ricevuta infatti sono state recepite alcune richieste marginali avanzate dai sindacati ma sono stati ignorati i punti che la maggior parte delle sigle ritiene determinanti: l’introduzione del criterio della maggioranza nell’ambito delle contrattazioni aziendali e il depotenziamento dell’organismo paritetico. Sono state dunque evidenziate le motivazioni per le quali tali richieste dovrebbero essere accolte, chiedendo all’Aran di ragionare su una possibile soluzione, e rimandando la discussione sul tema ai prossimi incontri.

In tema di incarichi, invece, tutte le organizzazioni sindacali hanno bocciato la proposta di introdurre un nuovo tipo di incarico “di altissima professionalità di livello aziendale”, poiché in una azienda di medie dimensioni vi potrebbero accedere solo 1-2 dirigenti medici e sanitari, e non necessariamente i più meritevoli. Al contrario, è stato chiesto di aumentare il numero di incarichi professionali e gestionali esistenti, valorizzando maggiormente il loro ruolo, le loro funzioni e le loro responsabilità. La prossima riunione, nel corso della quale si continuerà a discutere sul tema degli incarichi, si terrà il 3 aprile.

 

8 marzo 2023:

 

Prosegue la trattativa in ARAN attraverso un confronto sereno ma diretto. Si è ancora discusso di relazioni sindacali e le parti hanno chiarito le proprie posizioni in modo franco e propositivo. Attendiamo le determinazioni finali di ARAN su questioni fondamentali quali: l’informazione, il confronto e il ruolo dell’Organismo Paritetico. Per ciascuno di essi sarà necessario definire gli ambiti e le tematiche da affrontare in sede di contrattazione aziendale. Abbiamo ribadito l’importanza delle regole che “sottendono” alle relazioni sindacali in virtù dei danni che i dirigenti medici e sanitari subiscono ogni giorno nelle proprie aziende per la mancata applicazione dei contratti di lavoro aziendali. E’ una partita importante, questa, propedeutica alla evoluzione della trattativa del CCNL 2019-21 che vedrà la CIMO parte attenta e propositiva nel prosieguo dei futuri incontri.

 

 

2 marzo 2023:

 

Concluso in Aran l’incontro per il rinnovo del contratto della dirigenza medica e sanitaria. È stato un incontro positivo, dedicato alle relazioni sindacali, dal quale è emersa dall’Aran un’apertura in merito ad alcune delle principali richieste CIMO: ridimensionamento dell’organismo paritetico e rimodulazione del ruolo del confronto, introduzione della regola della maggioranza per la conclusione dei contratti aziendali e di tempi certi entro i quali avviare le trattative al livello periferico. L’obiettivo è quello di rendere esigibile il contratto collettivo nazionale in tutte le Aziende del Paese. Il prossimo incontro è previsto per l’8 marzo.

 

 

2 febbraio 2023: avvio trattative per il rinnovo del contratto:

 

Posizione CIMO: Il mondo dopo il Covid è cambiato, non dobbiamo dimenticare le aggressioni, gli ordini di servizio illegittimi, i provvedimenti disciplinari. Abbiamo attraversato 3 anni tremendi, i medici sono arrabbiatissimi e vogliono scappare dal ssn. Oggi abbiamo una grande responsabilità su questo contratto, che non può essere un copia e incolla del precedente che noi non abbiamo firmato perché ci sono cose indegne, a partire dall’assenza di esigibilità. Bisogna blindare le relazioni sindacali, non surrogabili con l’organismo paritetico. Bisogna evitare l’inquinamento dei fondi e rispettare gli orari di lavoro. Noi garantiamo la massima collaborazione, ma non intendiamo sottoscrivere il pre accordo alle attuali condizioni. Bisogna cambiare in modo radicale alcune cose, non solo a livello economiche ma della qualità della vita.

 

Posizione CIDA: Veniamo da una stagione contrattuale chiusa nel 2019, prima dell’esplosione del Covid, lasciando dunque lavorare i medici non solo in condizioni inaccettabili, ma con i contratti integrativi fermi al palo. Oggi, nel 2023, ci troviamo a discutere un contratto con 2 anni di ritardo, con uno scollamento importante tra la situazione reale e quella contrattuale di cui pagheremo necessariamente le conseguenze. Senza un miglioramento delle relazioni sindacali non si va da nessuna parte. Il contratto deve essere chiaro e deve ridare un ruolo centrale al sindacato, definendo in modo preciso le responsabilità: chi non applica il contratto nelle aziende, deve pagarne le conseguenze. 

 

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CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO DELL’AREA SANITA’

TRIENNIO 2016-2018

 

Il 19 dicembre 2019, tutte le sigle sindacali firmano il CCNL dell’Area Sanità 2016/2018. Anche CIMO e FESMED, firmano un testo che considerano peggiorativo rispetto al precedente per la dignità e la qualità lavorativa dei medici e lo fanno esclusivamente per non uscire dai tavoli delle trattative e poter tutelare i medici che rappresentano.

Già il giorno successivo, 20 dicembre, le stesse CIMO e FESMED hanno inviato formale disdetta del contratto ed hanno chiesto l’urgente apertura delle trattative per il contratto del triennio 2019-2021, per il quale sono già forti i rischi di sottofinanziamento e di scarsa attenzione alle condizioni di lavoro di medici e sanitari.

Si ricorda che in precedenza, il 24 luglio 2019, CIMO insieme a FESMED e ANPO-ASCOTI-FIALS Medici non ha firmato il testo del pre-accordo sul contratto dei medici, mettendo in evidenza le lacune e gli effetti negativi di un testo insufficiente e dannoso, soprattutto dopo 10 ani di attesa e 15 mesi di incontri in cui ARAN e Regioni hanno creato solo resistenze e nessun terreno di trattativa, per poi costringere i sindacati a chiudere entro il 24 luglio.

 

DEFINITIVO CCNL AREA SANITA firmato

IPOTESI DI CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO DELL’AREA SANITA’ 24/07/2019′

ATTO DI INDIRIZZO PER LA STIPULA DEL CCNL 2016 – 2018

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