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Manovra. Cimo-Fesmed: “Buona notizia l’indennità di Pronto Soccorso, ma si pensi anche agli altri medici ospedalieri”

18 NOV – “L’aumento dell’indennità aggiuntiva per il personale sanitario che lavora in Pronto soccorso previsto nelle bozze di Legge di Bilancio che iniziano a circolare è senz’altro una buona notizia – dichiara Guido Quici, Presidente del sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED, a cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED -. Tuttavia occorre chiarire una volta per tutte che non sarà un aumento di stipendio, seppur apprezzabile, a convincere i medici a voler lavorare in Pronto soccorso. Sono i carichi e i turni di lavoro estenuanti, le continue aggressioni, l’enorme rischio professionale, l’assenza di prospettive di carriera, le carenze strutturali che impediscono il ricovero dei pazienti a far fuggire il personale dai Pronto soccorso e a dissuadere i giovani da specializzarsi in Medicina d’Emergenza-Urgenza. Disagi che, tra l’altro, riguardano anche chi opera sul territorio, a partire dai medici del 118, che invece continuano ad essere esclusi dall’indennità”.

 

“Se davvero si vuole mettere mano al settore gratificando il personale che vi lavora e migliorando la qualità dei servizi offerti ai pazienti – sottolinea Quici – occorre istituire un quarto Livello essenziale di assistenza dedicato esclusivamente all’Emergenza-Urgenza che riunisca in una rete unica ospedale e territorio; occorre introdurre meccanismi che scoraggino contenziosi e aggressioni; è necessario riconoscere l’operato di chi lavora nel settore come attività usurante; è fondamentale prevedere percorsi di carriera che, grazie alle equipollenze, consentano ai medici che lavorano in Pronto soccorso di poter essere trasferiti, dopo un numero definito di anni, nei reparti di Medicina generale” [Continua a leggere]