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Contratto medici e dirigenti, Cimo-Fesmed diffida le Regioni per i ritardi

La Federazione Cimo-Fesmed ha inviato una lettera di diffida alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per provvedere all’emanazione dell’atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale della dirigenza sanitaria del triennio 2019-2021

 

La Federazione Cimo-Fesmed ha inviato una lettera di diffida alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per provvedere all’emanazione dell’atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale della dirigenza sanitaria del triennio 2019-2021. Un contratto quindi già scaduto, per il quale l’Aran e le organizzazioni sindacali non possono avviare le trattative proprio a causa del ritardo delle Regioni.

 

Medici e dirigenti sanitari sono stanchi di aspettare

 

«Le aspettative per i nuovi contratti del personale sanitario sono altissime, considerate le numerose difficoltà che i colleghi hanno dovuto affrontare negli ultimi due anni», dichiara il presidente della Federazione Guido Quici. «E l’urgenza di arrivare ad un accordo con i sindacati è forte sia per il comparto che per la dirigenza sanitaria. Non capiamo tuttavia – continua – la ragione per la quale i dirigenti sanitari debbano attendere la firma del contratto del comparto per avviare la propria trattativa. Si tratta di una mera tradizione, senza alcun fondamento legislativo, che è tempo di modificare. Medici e dirigenti sanitari non possono più attendere il rinnovo di un contratto peraltro scaduto: per questo abbiamo diffidato la Conferenza delle Regioni».

 

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