Panorama-della-Sanità_11_2021

Aggressioni in sanità, Quici (Cimo-Fesmed): Istituire punto di ascolto anonimo

Denunciate 2.500 aggressioni l’anno, ma molte vittime scelgono il silenzio. Il sindacato alla vigilia della Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari: Nelle strutture siano obbligatori formazione e vigilanza

 

Sono 2.500 i casi di violenza, aggressione o minaccia che si verificano ogni anno in sanità. Più di 12mila quelli accertati dall’Inail tra il 2016 ed il 2020. Questi, tuttavia, sono i numeri ufficiali, che non possono includere i tanti, troppi, eventi non denunciati. Medici, professionisti e operatori sanitari, infatti, ormai ritengono le aggressioni verbali e le pressioni psicologiche parte del proprio lavoro; spesso hanno paura di ritorsioni da parte degli aggressori o preferiscono non puntare i riflettori sulle cause delle violenze quando sono legate a tempi e liste di attesa, che potrebbero “imbarazzare” le direzioni generali. Molti, allora, scelgono il silenzio, lavorando nella paura, che inevitabilmente influenza in senso negativo anche la relazione con i pazienti.  [Continua a leggere]