Panorama-della-Sanità_11_2021

Crollo intramoenia, Cimo Fesmed: a perderci sono medici, strutture e pazienti

La proposta di Cimo-Fesmed per renderla più attrattiva

“Di certo – commenta Cimo Fesmed – non stupisce, il crollo dei ricavi dell’intramoenia fotografata dalla “Relazione sullo stato di attuazione dell’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria” relativa all’anno 2020 e trasmessa dal ministero della Salute al Parlamento nei giorni scorsi: nel 2020, i ricavi sono diminuiti del 29,1% rispetto all’anno precedente (da 1,152 miliardi a 816,934 milioni di euro), ed il numero dei medici che esercitano l’attività intramuraria è passato dai 55.500 del 2013 ai 45.434 del 2020. È vero che senz’altro l’emergenza da Covid-19 ha influenzato questi numeri, considerando l’impegno straordinario cui ha costretto personale e strutture sanitari; ma si tratta comunque dell’epilogo di un trend di decrescita in atto già da alcuni anni e più volte denunciato dalla Federazione Cimo Fesmed. D’altro canto, ci chiediamo dove un medico che già spesso lavora più di 48 ore a settimana per colmare i buchi di organico e garantire le attività istituzionali dovrebbe trovare il tempo da dedicare all’intramoenia. E soprattutto perché dovrebbe farlo, considerando gli ostacoli burocratici da affrontare e le “gabelle” sempre maggiori imposte dalle aziende a chi tenta di dedicarsi a tale attività [Continua a leggere]