IL PRESIDENTE QUICI AI MICROFONI DI RADIO RAI


Carenza di medici nelle strutture pubbliche. A rilanciare l’allarme il Sindacato dei Medici CIMO.

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Si va dai medici ausiliari militari ai pensionati richiamati in servizio. Per tappare i 10.000 buchi di personale medico negli ospedali italiani si è dato fondo alla creatività: l’ultimo uovo di Colombo è quello degli specializzandi che seguendo il solco già tracciato in Veneto vengono assunti part-time e a tempo determinato con un duplice scopo.

 

Imparare la professione in corsia e aiutare le ASL a coprire i turni, affiancati da un medico strutturato a fargli da tutor.

 

Una soluzione pasticciata secondo Guido Quici Presidente del Sindacato dei Medici CIMO: “Può una preparazione di pochi giorni mettere in condizione il collega immediatamente di essere operativo?”. 

 

Paola Cortese: “Lei parla di una bomba innescata?”

 

Presidente Quici: “Dal mio punto di vista si, perché il cittadino quando va al pronto soccorso invece di trovarsi un medico di chirurgia d’emergenza, oppure di cardiologia si trova di fronte un medico laureato che inizia il suo percorso. Sarà anche bravo, però non si risolve il problema perché chi lo affianca deve pensare agli altri.

 

Quindi da una parte la qualità delle cure è a rischio, e dall’altro potrebbe aumentare il contenzioso ulteriormente”.

 

Paola Cortese

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Il servizio inizia al minuto 8:12 ⇒ www.rai.it 

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