Dichiarazioni Presidente Nazionale, Guido Quici, a Sanità24 sul contratto


“Prima di tutto sciogliere il nodo delle risorse e tutela delle prestazioni”

 

Il messaggio politico di oggi arriva dopo un lungo periodo di stallo, riflesso anche della transizione verso il nuovo esecutivo, durante il quale si sono svolte alcune riunioni tecniche all’Aran sul tema delle relazioni sindacali, che hanno puntato i riflettori soprattutto sul nodo delle sanzioni disciplinari. Un approccio che ha lasciato l’amaro in bocca ai sindacati dei camici bianchi. Su una posizione molto critica si schiera subito la Cimo: «Mi pare che siano disorientati nel tempo e nello spazio – dichiara il presidente di Cimo Guido Quici – e non capisco di cosa vogliano parlare se non ci sono le risorse. Si è appurato negli ultimi confronti che la Ria è bloccata e non vedremo un euro in più rispetto ai livelli del 2016 e che l’indennità di esclusività non rientrerà nel monte salari. Il che significa che l’aumento del 3,48% per la dirigenza medica non ci sarà. A meno che le Regioni non decidano prima della manovra 2019 di mettere mano ai bilanci e tirare fuori i soldi che dovrebbero aver accantonato per la dirigenza». «Per Cimo – conclude Quici – la condizione per sedersi al tavolo è che le risorse siano certe e la parte normativa tuteli la qualità e la sicurezza delle prestazioni».

 

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