RASSEGNA STAMPA DOCTOR33

Sciopero medici sospeso ma i sindacati aspettano risposte precise. Il nodo resta quello retributivo

 

articolo Doctor33_20_02_2018

“Sospensione sciopero dei medici è buona notizia che mi rende felice. Serve restituire dignità a lavoratori e lavoratrici. Ora importante raggiungere accordo per rinnovo contratti il prima possibile. Lavoratori della sanità hanno visto per troppo tempo i loro contratti bloccati” Così in un tweet il ministro della Salute Beatrice Lorenzin commenta l’ufficializzazione della revoca dello sciopero dei medici, previsto per il 23 febbraio, arrivata all’avvio del confronto all’Aran per il rinnovodel contratto di lavoro 2016-2018.

 

«Il calendario dei prossimi incontri, ravvicinati nel tempo a partire dalla convocazione per il prossimo 1 marzo, e la dichiarata disponibilità dell’Aran a proseguire un percorso da condividere, ci inducono a raffreddare per il momento la vertenza che ci ha visti impegnati per un intero anno fino ad oggi» precisa Anaao Assomed in una nota. «In attesa di risposte precise e responsabili alle domande poste oggi, auspichiamo una stagione costruttiva finalizzata a recuperare quanto è stato perso in termini di retribuzioni stipendiali e condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari, oggi peggiorate al punto da costituire un fattore limitante per l’accesso alle cure per i cittadini. Nel contempo le Organizzazioni Sindacali chiedono alle Regioni di fare la loro parte in merito a contenuti e tempi della contrattazione» continua la nota Anaao. A fronte di queste considerazioni» conclude la nota «le Organizzazioni Sindacali sospendono la giornata di sciopero nazionale indetta per il 23 febbraio, mantenendo comunque lo stato di agitazione e riservandosi, già a seguito dell’incontro del 1 marzo, di fissare una nuova data nel caso in cui tempi e contenuti della trattativa fossero insoddisfacenti».

 

«L’incontro odierno finalizzato alla revoca dello sciopero è da considerarsi preliminare rispetto al nuovo incontro del 1 marzo nel corso del quale si dovrebbe conoscere la reale entità del monte salari propedeutico alla definizione della parte economica del rinnovo del Ccnl» commenta dal canto suo il presidente Cimo Guido Quici. «Per quanto riguarda la parte giuridica la stessa avrà un iter particolarmente lungo legato all’accorpamento delle aree 3 e 4 e alla sostanziale rivoluzione in termini di organizzazione del lavoro rispetto a un contratto siglato nove anni fa. Cimo» conclude Quici «sottolinea il risparmio da parte delle regioni di circa 2,5 mld di euro su tutto il personale della sanità dal 2010 al 2016 e una riduzione procapite di circa 250 euro/mese rispetto ai fondi accessori sempre nello stesso periodo di riferimento, ragion per cui l’accordo contrattuale con i confederali di 85 euro, rappresenta davvero un obolo che mette sullo stesso piano un neurochirurgo con un qualsiasi livello base dell’area non dirigenziale. Si attende quindi di conoscere l’atto di indirizzo per le successive valutazioni e azioni di merito».

 

Marco Malagutti