logo_small_new

Tutti i mali della Sanità siciliana Invia la tua domanda all’assessore

Dalle assunzioni alla rete ospedaliera e i nuovi manager. Razza risponderà in diretta.


PALERMO – I medici sono sul piede di guerra. In tutta Italia, Sicilia compresa. Questa mattina è previsto infatti un sit-in di fronte l’assessorato alla Salute. Non una manifestazione di protesta nei confronti del nuovo assessore, insediatosi un paio di settimane fa, piuttosto per chiedere un incontro urgente con Ruggero Razza. Un incontro che “virtualmente” potrà avvenire anche tra i lettori di Live Sicilia e lo stesso componente della giunta Musumeci. Potrete infatti porre una domanda all’assessore scrivendo un commento in calce a questo articolo. Nei prossimi giorni, Razza sarà ospite in diretta della nostra redazione e a lui verranno girate le vostre domande.

 

Il passaggio di consegne dal vecchio al nuovo governo, in effetti, ha lasciato in sospeso temi e questioni delicatissimi. Mentre non mancano i casi di malasanità che qualche volta diventano fatti di cronaca di interesse nazionale.

 

È successo in occasione della denuncia della nota fotografa Letizia Battaglia. Ma storie simili è possibile ascoltarle a ogni angolo di strada, ogni giorno. Insieme alle proteste dei pazienti, però, come detto anche quelle dei medici. Professionisti che nei mesi scorsi, fenomeno che non sembra arrestarsi, sono stati oggetto anche di atti di violenza. Insomma, gli ospedali siciliani sono delle polveriere.

 

Anche a causa delle scelte della politica. Decisioni che affondano a volte a molti anni fa, altre di più stretta attualità. Il “buco” della Sanità lasciato dai vecchi governi di centrodestra ha costretto infatti la Sicilia a un “piano di rientro” lacrime e sangue. Mentre il cosiddetto “decreto Balduzzi” bloccava tutte le assunzioni. E così, ecco fermarsi tutto, con organici negli ospedali sempre più striminziti e stressati. Nel frattempo la politica ci metteva del suo. Dalla parentesi di Raffaele Lombardo a quella di Rosario Crocetta. Alla prima, si devono alcune delle convenzioni con i colossi privati della Sanità. Alla seconda, un caos amministrativo, ombre e scandali culminati con l’addio polemico di Lucia Borsellino. Non sono mancate nemmeno le inchieste giudiziarie, come quelle che nella prima parte della scorsa legislatura hanno coinvolto Salvatore Cirignotta, ex manager dell’Asp di Palermo, a causa della maxi-gara sui “pannoloni”. O quelle che hanno riguardato medici e manager assai vicini all’ex presidente della Regione Rosario Crocetta: è il caso dell’ex commissario dell’Azienda Villa Sofia-Cervello Giacomo Sampieri e del primario Matteo Tutino.

 

In mezzo, anni di commissariamenti selvaggi che hanno di fatto aperto e chiuso la legislatura. Sullo sfondo, i rapporti non sempre distesi col Ministero della Salute guidato da Beatrice Lorenzin che in passato ha anche paventato l’ipotesi di un commissariamento della Sanità siciliana. È quello che il sindacato dei medici ospedalieri Cimo ha definito il “far West” della Sanità siciliana.

 

Intanto, come detto, le segreterie regionali di Cgil Fp Medici, Cisl Medici, Uil Fp meici, Aaroi-Emac, Anaii Assomed, Cimo, Fvm hanno deciso di protestare, aderendo allo sciopero nazionale, contro le scelte della legge di Bilancio e per il rinnovo del contratto di lavoro e hanno firmato insieme una nota molto dura nella quale specificano che per i medici e i dirigenti ma anche per i cittadini della Sicilia lo sciopero di oggi assume particolare rilievo. Queste alcune delle motivazioni: “da anni – si legge – vige il blocco delle assunzioni e oggi la Regione ha un piano di riorganizzazione degli ospedali non ancora definito; la ridefinizione della sanità territoriale non è ancora iniziata e i precari continuano a non avere certezze”.