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Apm scrive a Lorenzin: riaprire il confronto su contratto, formazione e governance

Riaprire il confronto che è stato chiuso a luglio. A chiederlo in una nota al ministro della Salute le sigle sindacali aderenti ad Alleanza per la professione medica. «Siamo arrivati ad un punto cruciale della questione medica che non giova più a nessuno rinviare» spiega Riccardo Cassi, portavoce di Apm. «Non si può continuare a escludere le sigle sindacali dalle trattative con le Regioni e tutti i ministeri coinvolti nell’attuazione dell’articolo 22 del Patto della Salute e su tutte le questioni che riguardano la stagione contrattuale, la formazione e la governance delle strutture sanitarie. Il collasso del Ssn è inevitabile se si continua a essere miopi e a non voler affrontare questioni determinanti che da anni logorano la sanità pubblica».

 

Apm elenca una serie di punti sui quali è fondamentale la riapertura del confronto. Per cominciare, spiega la nota, la valorizzazione della professione medica, riconoscendole il ruolo centrale nella prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti, nonché nella governance delle strutture sanitarie, ospedaliere e di medicina territoriale, assicurando l’autonomia tecnico-professionale e la correlata responsabilità, poi il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali – con le Regioni, i Ministeri della Salute, dell’Istruzione, università e ricerca e dell’economia e delle finanze – nella stesura, relativamente all’attuazione del Patto della salute 2014/16, dell’art. 22, per ciò che riguarda gli sviluppi professionali di carriera, la valorizzazione delle risorse umane, i rapporti con le altre professioni sanitarie e ancora la definizione delle tipologie di contratti flessibili compatibili con l’attività sanitaria all’interno della P.A., la riforma del sistema di formazione, pre e post laurea, dei medici e dei dirigenti sanitari, l’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e, infine, la verifica con le Regioni e col Mef in sede di Conferenza Unificata dell’ambito applicativo del comma 236 della legge di stabilità 2016.