Nasce la nuova Federazione dei medici della dipendenza. Per tutelare la figura professionale del Medico e promuovere il servizio sanitario nazionale (COMUNICATO STAMPA)


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L’idea di una Federazione tra CIMO e FESMED nasce da una convergenza della visione politica sanitaria tra le due organizzazioni sindacali che riguarda principalmente la professione medica, ma si estende anche alla rappresentanza e rappresentatività.

Il Patto federativo, siglato poco prima di Natale, rappresenta circa 14 mila medici, oltre il 18% dell’ex Area IV della dirigenza medica. CIMO e FESMED si sono impegnate reciprocamente ad adottare politiche sindacali coerenti con la promozione del Servizio Sanitario Nazionale e per promuovere la figura professionale del Medico, tutelandola da tutte le attribuzioni e responsabilità improprie.

“CIMO e FESMED in questi anni hanno manifestato più volte una solida identità di vedute – afferma Riccardo Cassi, Presidente della Federazione CIMO FESMED – Molte sono le questioni che abbiamo affrontato fianco a fianco, compresa l’iniziativa APM (Alleanza per la professione medica ndr). Insieme ci siamo schierati per la difesa della professione medica, la rivendicazione della leadership del medico nel lavoro di equipe, la richiesta di introdurre per la dirigenza medica del SSN una nuova carriera basata sulle competenze professionali, la richiesta di nuove regole sulla libera professione che ne consentano l’effettivo svolgimento, la richiesta di una modifica della colpa professionale e la rivendicazione dell’attività formativa negli ospedali e per i medici del SSN”.

“Era da tempo che riflettevamo sulla questione del numero di sigle sindacali rappresentative dei medici della dipendenza – spiega Carmine Gigli, Segretario della Federazione – Tante organizzazioni sindacali con linee programmatiche non sempre così differenti, ma che costituiscono molto spesso un rallentamento per gli iter burocratici di contrattazione, al raggiungimento del quorum per le votazioni. Da questa analisi è nato il Patto, con l’obiettivo di creare un polo catalizzatore per chi crede nella peculiarità della professione medica e semplificare la rappresentatività della categoria nelle sedi istituzionali, nelle quali la troppa frammentazione è stata spesso causa di debolezza”.

Per queste ragioni gli organismi statutari di CIMO e FESMED hanno deciso di compiere il primo passo verso la possibile fusione in un unico soggetto sindacale, attraverso la sottoscrizione del patto federativo, con il quale le rispettive rappresentanze si impegnano sin da ora ad agire a livello nazionale, regionale e aziendale in maniera distinta ma coordinata. Allo stesso modo, anche la sottoscrizione di tutti gli accordi nazionali, regionali e aziendali sarà effettuata in maniera distinta ma coordinata.

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