testa_qds

IL RISPETTO ISTITUZIONALE NON È SOLTANTO ETICHETTA

Spesso si parla del rispetto che si deve alle Istituzioni. Pur nell’accesa dialettica politica, mai si dovrebbe dimenticare la Sede, l’Interlocutore, la Rappresentatività sia di chi parla sia di chi ascolta.

E invece siamo purtroppo abituati alla vergognosa profusione di insulti, alle urla, perfino al lancio di oggetti, sino alla rissa, anche nelle nobili sedi istituzionali, Camera, Senato, Parlamento Regionale, Consigli Comunali. La musa ispiratrice sembra sia qualche trasmissione televisiva, nella i picchi di ascolto coincidono col momento dell’insulto, della rissa verbale, del pettegolezzo più becero.

In televisione equivale a maggiore vendita di spazio pubblicitario, ma nelle Istituzioni come funziona? Quale prodotto si spera ancora di vendere oltre a una dignità, già perduta nel momento stesso in cui si concretizzano quei comportamenti?

Di recente molti quotidiani on line a cartacei hanno riportato notizia di una “rottura” tra i sindacati medici e l’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi. Ne è scaturita una polemica dai contorni non sempre ben riferiti. Ma, in realtà, cosa è successo di tanto grave?

L’assessore aveva convocato tutte le sigle sindacali, non solo mediche, per il 14 dicembre scorso, ma i medici non sono andati. Perché? Non andava bene? No: le organizzazioni sindacali mediche avevano chiesto l’attivazione della Conferenza permanente ex art. 6, deputata istituzionalmente al confronto tra assessorato, direttori generali delle Aziende sanitarie e i sindacati firmatari del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl). Si sono viste invece recapitare un invito a partecipare ad una sorta di grande riunione di condominio, dove come da tradizione, si parla ad oltranza senza raggiungere alcun risultato concreto. Un inutile sfogatoio, forse il tentativo di soffocare sul nascere il possibile confronto.

Per questo la CIMO, insieme alle altre sigle sindacali mediche, ha subito rigettato la convocazione del 14 dicembre, in quanto non rispettosa dell’ambito istituzionale e solo manovra defatigatoria rispetto alle criticità del Sistema sanitario regionale (Ssr), richiedendo al contempo la legittima convocazione della Conferenza permanente.

Così, con grande acume politico, l’assessore ha riconvocato i medici nella giusta sede istituzionale per il 17 dicembre.

Tutto bene? No: i vari segretari regionali delle OO.SS. mediche, convocati per le 12, arrivati per rispetto istituzionale alle 11:45, non sono stati accolti nemmeno da un usciere, né invitati ad accomodarsi in una qualche sala d’attesa. Tutti in piedi nell’androne dell’assessorato di piazza Ottavio Ziino a guardarsi increduli.

Trascorsa mezz’ora, la decisione unanime di andare via. Soltanto alle 12:45 arriva una telefonata. In assessorato stanno cercando i sindacati medici: ma dove sono finiti? Viene riferito che anche il 14 dicembre le altre organizzazioni sindacali hanno aspettato per oltre due ore, come a giustificare un comportamento ingiustificabile.

Ecco da cosa nasce quella che è stata poi riportata come “rottura” tra sindacati medici e assessore: dalla mancanza di quel rispetto istituzionale, oramai desueto, ma che qualcuno crede ancora debba esistere. Si chiede rispetto per le Istituzioni, ma il rispetto deve essere reciproco. Il sindacato non è un fastidioso appuntamento da inserire in una fitta agenda di incontri. Quelle persone lasciate ad attendere nell’atrio senza alcun gesto di cordiale accoglienza, sono anch’esse Istituzione, sono i sindacati dei medici, i rappresentanti degli erogatori della salute pubblica, non una ciurma scalmanata da accontentare con la modesta elargizione di un breve e inutile confronto.

Adesso si attende con rinnovata speranza la nuova convocazione della Conferenza permanente prevista per il 28 dicembre.

Vedremo se il segnale lanciato ha sortito i sui effetti. Anche perché ci sono questioni importanti da affrontare. C’è da ripristinare un dialogo tra i vari attori della politica sanitaria regionale, nell’interesse dei cittadini.

Nessuna rottura dunque, solo una questione di… rispetto!

 

 

Giuseppe Riccardo Spampinato

Segretario Regionale CIMO Sicilia