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Sicurezza alimentare, Cimo: nel Patto della Salute prevenzione a rischio. (Il Sole 24 Ore Sanità)

Nel Patto della Salute si rischia uno «scivolone in tema di prevenzione» che potrebbe mettere in pericolo la sicurezza alimentare e nutrizionale. Lo sostengono Riccardo Cassi, presidente Cimo ed Ernesto Cappellano, coordinatore Cimo-Settore specifico Cosips.

«L’art. 18 del Patto della Salute – si legge in una nota – in modo subdolo modifica l’art.7 quater del dlgs 502/92 prevedendo che le strutture deputate alla Sanità pubblica veterinaria e alla sicurezza alimentare e nutrizionale siano possibilmente configurate quale Unità operative complesse. Aver legato tale possibilità al rispetto dei vincoli di spesa previsti dalla legislazione vigente e per le Regioni sottoposte a piano di rientro anche nel rispetto di quelli fissati in materia da detti piani, nonché dei parametri standard per la definizione delle Strutture Complesse e Semplici adottati dal Comitato Lea in data 26/3/2012 costituirà, poi, il via libera per la definitiva rottamazione del Dipartimento di Prevenzione».

Secondo la Cimo non c’è un adeguato riconoscimento delle funzioni in materia di sicurezza alimentare. «E’ assurdo che le complessità delle funzioni in materia di sicurezza alimentare e nutrizionale, nonché di sanità pubblica veterinaria che da sempre hanno garantito nel nostro Paese standard elevati di sicurezza per i cittadini non siano adeguatamente riconosciute».

Cimo chiede alla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, «che da sempre si è dichiarata sostenitrice delle politiche di prevenzione, nonché alle Regioni, di modificare il testo per continuare a garantire ai nostri cittadini l’eccellenza nell’ambito dei controlli alimentari e nutrizionali e di sanità veterinaria».