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Sondaggio CIMO. I medici dicono no al ruolo unico della dirigenza (Doctor 33)

Solo il 5% dei medici si sente un professionista gratificato e riconosciuto nel suo ruolo professionale; solo l’8% dice che l’azienda per cui lavora gli ha fornito tutti gli strumenti utili al suo lavoro e solo il 25% sostiene che la sua carriera sia realmente conforme alle sue capacità professionali. È questo il dato che emerge dal sondaggio “Medico Oggi. Una professione in cerca d’autore” condotto da Cimo Asmd su un campione di oltre 6 mila medici. «Una fotografia molto nitida» dice una nota del sindacato «rispetto alla soddisfazione e alla gratificazione della professione medica nel Ssn». «Noi di Cimo lo diciamo da tempo, non è più possibile per i medici del servizio sanitario nazionale andare avanti in questo modo. La professione medica va riformulata interamente – afferma il Presidente Riccardo Cassi – Attualmente le funzioni mediche sono reputate dirigenziali a prescindere se siano di direzione di struttura o di studio e di ricerca. In questo modo si riconosce al medico uno status di dirigente pubblico atipico rispetto al contesto in cui opera. Infatti il medico, come lo stesso sondaggio conferma» continua Cassi «avverte un senso di disagio perché da un lato deve adempiere ai propri doveri deontologici e professionali e dall’altro alle disposizioni di una pubblica amministrazione che basa il lavoro solo su aspetti burocratici e amministrativi».

Il 37% dei medici del campione afferma che il lavoro che ha scelto è gratificante ma che è poco valorizzato dalle aziende in cui esercita; il 31% che il lavoro medico ormai è solo un adempimento di natura legislativa e gestionale e il 61% richiede un inquadramento diverso da quello degli altri dirigenti della Pa. «È stato un errore enorme» continua il presidente Cimo «aver appiattito tutti i medici dipendenti in un unico livello giuridico senza riconoscerne le peculiarità rispetto alle altre figure dirigenziali per questo» conclude «è necessario un radicale cambiamento che riconosca una  categoria speciale professionale che includa l’area della dipendenza e quella della convenzionata. La carriera del Dirigente medico dovrà tener conto delle effettive peculiarità del professionista che derivano da un percorso formativo di elevata specialità». Sul tema Cimo ha organizzato un convegno il 27 maggio a Roma nel quale spiega Cassi, verrà illustrata la proposta di riforma del sindacato.