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Camera, audizioni sulla sostenibilità: «Il Ssn ha e deve avere carattere prioritario per i cittadini» sostengono i sindacati (Il Sole 24 Ore Sanità)

Tagli, ticket, cattiva organizzazione. E ancora. Riduzione del finanziamento, blocco delle assunzioni, difficoltà di accesso ai servizi: questi alcune delle criticità che attanagliano il Servizio sanitario nazionale, denunciate oggi dai sindacati Cigl, Cisl, Uil e Ugl, nel corso di un’audizione alla Camera di fronte alle commissioni riunite Bilancio e Affari sociali.

Le audizioni si svolgono nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul sistema sanitario nazionale e obiettivi di finanza pubblica.

I sindacati confederali lanciano l’allarme: se non si cambia rotta nei prossimi anni e’ a rischio l’universalità del sistema. Per Stefano Cecconi della Cgil, è «urgente mettere in sicurezza il Ssn di fronte a una situazione che si sta creando, dovuta a ripetute riduzione del finanziamento». Ad allarmare il sindacalista è anche il peso dei ticket: «L’aumento del ticket ha prodotto una situazione che sta portando all’esclusione dall’accesso ai servizi. Uno scenario che se proiettato al 2014 porterebbe a una insostenibilità della tenuta del sistema, che sta rendendo non conveniente l’acquisto di prestazioni, riducendo l’accesso a quello che dovrebbe essere un diritto universale».

Preoccupato della tenuta del sistema anche Pietro Cerrito della Cisl: «Sui 106 miliardi di euro destinati alla sanità – ha detto – i tagli indifferenziati ammontato a 23 miliardi. E gli effetti più pesanti si percepiranno nei prossimi due anni». Per il sindacalista, un’altra anomalia del sistema è il tipo di gestione: «Il nostro è un servizio sanitario nazionale, ma gestito soprattutto a livello locale. C’è difformità anche sul livello di valutazione. Non c’è un sistema comune di valutazione delle performance del Ssn, ognuno utilizza il suo. Ma questo crea disomogeneità». E conclude: «Oggi la sanità deve essere gestita veramente a livello nazionale».

Per Francesco Maria Gennaro della Uil, è necessario puntare decisi a una riforma della medicina del territorio. «La degenza in ospedale – spiega – è sempre più breve e al paziente, una volta dimesso va garantita la continuità terapeutica territoriale». Un’altra priorità per Gennaro è «la riorganizzazione del sistema dei ticket». Ma anche «più controllo della spesa».

Per Ruggero Di Biagi, dell’Ugl medici, infine, «il problema nel nostro Paese non è tanto la spesa sanitaria ma quello dell’inappropriatezza delle cure e dei ricoveri». Di Biagi non sembra avere dubbi: per salvare e rilanciare il sistema bisogna «riordinare la governance del Ssn».

Salvaguardare il Servizio sanitario nazionale dai tagli alla spesa pubblica. E’ l’appello lanciato oggi da Giorgio Cavallero, vice segretario nazionale Anaao Assomed. «Occorre – spiega Cavallero – un atteggiamento diverso nei confronti del Ssn, che deve essere disgiunto dai tagli alla spesa pubblica. Va infatti evidenziato il suo carattere prioritario per i cittadini». Per il vice segretario dell’Anaao Assomed è anzi necessario, «se si vuole mantenere una sanità di alto livello, investire nello sviluppo».

«I tagli hanno fatto sì che il nostro Servizio sanitario nazionale non sia più universalistico. Ci sono 9 milioni di italiani che non sono in grado di curarsi» è l’allarme lanciato da Guido Quici, vicepresidente della CimoAsmd. Per Quici, «occorre rivedere il sistema di protezione sociale, perché – spiega – se graviamo ulteriormente di tasse le famiglie, il risultato sarà quello di spingere i cittadini a non curarsi». Per il sindacalista è inoltre necessario «rivedere il sistema dell’assistenza territoriale», puntando sul potenzialmente dei distretti e sacrificando i piccoli ospedali, che per Quici «vanno chiusi». Non solo. «Si deve fare – conclude – più sanità di iniziativa, dove le strutture vanno incontro al paziente in termini di prevenzione e cura».

Basterebbe un finanziamento di «96 milioni di euro» per garantire a tutti i bambini «tra i 5 e gli 8 anni» in famiglie «con reddito familiare sotto gli 8mila euro» cure preventive anti-carie, ha detto Pierluigi Delogu, presidente dell’Aio, l’associazione italiana odontoiatri, spiegando che i professionisti sarebbero disponibili così a fare «la sigillatura ai molari definitivi» per migliaia di bambini. Ricordando che la prevenzione nella salute orale è fondamentale perchè c’è stretta correlazione tra molte patologie e quelle di denti e bocca, Delogu ha ricordato che gli effetti della crisi si fanno sentire particolarmente nel settore, che ha visto »lo scorso anno un ulteriore calo degli accessi del 15%» tanto che ormai «solo un paziente ogni 5 abitanti si reca a fare un controllo periodico» dal dentista. E il problema si ripercuote ancora di più sulle famiglie a basso reddito e sulla salute dei più piccoli. «Gli odontoiatri – ha garantito – sono a disposizione per puntare sulla prevenzione».

Sanità elettronica e ambulatori aperti h24. Questa la ricetta per rilanciare il Servizio sanitario nazionale di Roberto Lala, segretario generale del Sindacato unico di medicina ambulatoriale italiana (Sumai). «Per rimettere in piedi il Ssn», secondo Lala, è infatti necessario investire risorse per potenziare la sanità elettronica (fascicolo sanitario e ricetta) e per l’apertura di nuove strutture territoriali. «Ambulatori – sottolinea il segretario generale Sumai – che non possono chiudere alle 3 del pomeriggio ma che invece devono garantire l’assistenza h24».