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COSTI E SICUREZZA DEGLI OSPEDALI, CIMO SI AGGRAVA IL GAP TRA NORD E SUD (DOCTOR NEWS)

Nelle zone a maggior sviluppo si spende di più, mentre le Regioni del centro-sud, soprattutto quelle soggette a piani di rientro, continuano ad aggravare il gap perchè vanno a risparmiare in settori critici per la sicurezza. Lo sottolinea Riccardo Cassi, presidente Cimo-Asmd commentando l’indagine analitica su quanto sono sicure le aziende ospedaliere italiane, quanto spendono per la manutenzione, per la formazione dei loro dipendenti e quanto per le assicurazioni, presentata ieri a Roma. E’un esempio del solito stato delle cose in Italia commenta Cassi, sottolineando come certi risparmi producono alla lunga costi sociali ed economici ben maggiori. In primo luogo c’è la manutenzione delle strutture. Si parla di attrezzature, ma anche degli ospedali stessi precisa Cassi è facile risparmiare nella manutenzione, ma poi gli apparecchi si rompono e le strutture non sono più adeguate alla normativa. La seconda grande area in cui si tenta di risparmiare è la formazione del personale: Si tratta di lavoratori a elevata professionalità non stare al passo crea un danno alla struttura stessa. Le conseguenze tendono a manifestarsi in modo più marcato con il passare del tempo; il personale non aggiornato commette più errori e le ricadute negative sono principalmente sui pazienti, ma ne conseguono anche costi economici, aumentano ad esempio le richieste di risarcimento e i premi da pagare alle assicurazioni. La stretta sulle spese ha peggiorato ulteriormente la situazione. Esistono costi fissi su cui è difficile incidere, – spiega Cassi – mentre  facile disinvestire in prevenzione del rischio, manutenzione e mancato aggiornamento, perchè nell’immediato non succede nulla. Un altro elemento che peggiora la sicurezza e la qualità delle cure è l’eccessivo ricorso a medici precari: analisi europee dimostrano che il precariato è un’aggravante, perchè in pochi mesi il medico non può inserirsi veramente in una struttura. Oltre alle peggiori condizioni di lavoro, l’esplosione delle cause e delle richieste di risarcimento, aumenta anche il fenomeno della medicina difensiva, a sua volta estremamente costoso.