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Cimo Asmd: “Le competenze delle professioni sanitarie devono essere condivise da tutte le categorie interessate. Occorre chiarezza normativa ed il coinvolgimento delle rappresentanze dei Medici.”

La bozza di accordo Stato – Regioni approvata dalla Commissione Salute ha riaperto lo scontro sul tema delle competenze infermieristiche. La necessità di un intervento normativo era assolutamente necessaria per evitare le fughe in avanti di alcune Regioni che affidavano compiti agli infermieri, anche in settori delicati quali l’emergenza, senza un riferimento normativo certo e CIMO-ASMD lo stava chiedendo da tempo.

Ma un provvedimento sulle competenze infermieristiche, non preceduto o accompagnato da una definizione dell’atto medico, rischia di non risolvere i problemi e di crearne di nuovi, con effetti devastanti nell’attività quotidiana nelle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali.

Il documento, infatti,  presenta alcuni miglioramenti rispetto al precedente in quanto, richiama la normativa vigente, laddove prevede che lo sviluppo delle competenze abbia come riferimento gli ordinamenti formativi professionali sconfessando i corsi regionali che fino ad oggi erano stati ritenuti sufficienti in alcune sperimentazioni, ma presenta  ancora lati oscuri, la cui declinazione può portare ad invasioni di campo, se non supportata da una chiara definizione delle responsabilità di ciascuno e delle competenze dei Medici, ai quali unicamente compete la diagnosi e la cura.

Occorrono quindi norme chiare a tutela della salute dei pazienti, le nuove competenze non possono degenerare in un’anarchia di responsabilità e in questo nuovo scenario la centralità del ruolo del Medico nella diagnosi e terapia non è in discussione, anche perché deriva dal suo percorso di studi intenso e almeno tre volte più lungo di qualsiasi altra figura professionale sanitaria.

Infine, i sindacati  medici, rappresentanti di chi lavora fianco a fianco con gli infermieri, non possono essere esclusi da questo confronto. CIMO-ASMD chiede quindi una rapida convocazione da parte del Ministero della Salute e delle Regioni.