Verifica la tua busta paga

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Un servizio gratuito per tutti gli iscritti CIMO, pensato per aiutarti a comprendere se l’inquadramento, le indennità e il trattamento economico a te riconosciuti sono corretti e coerenti con quanto previsto dal contratto.

Controlla ciò che ti spetta

Il tuo lavoro merita di essere retribuito nel modo corretto

La complessità del contratto collettivo, le frequenti riforme normative e l’eterogeneità delle applicazioni aziendali rendono il cedolino uno strumento spesso poco chiaro e, purtroppo, soggetto a errori.

Per questo motivo, CIMO offre ai suoi iscritti un servizio di analisi puntuale della busta paga, per verificare che ogni voce retributiva corrisponda effettivamente alla posizione professionale e agli incarichi ricoperti

Cosa analizziamo per te? Come funziona?

Il servizio è finalizzato a individuare eventuali errori, mancate attribuzioni o incongruenze nella tua retribuzione, sia rispetto al contratto attuale sia a quanto maturato nel tempo.
Nello specifico, verifichiamo:

  • Attribuzione della fascia corretta dell’indennità di esclusività
  • Conferimento dell’incarico dirigenziale diverso da quello base al compimento del quinquennio
  • Corretta retribuzione di posizione in base all’incarico ricoperto
  • Trasposizione dell’incarico secondo le nuove tipologie previste dal CCNL vigente
  • Rideterminazione dell’anzianità professionale, se prevista dal nuovo contratto

Presenza di voci omesse o erroneamente calcolate

  1. Compila il modulo dedicato all’interno del portale CIMO Servizi
  2. Carica o invia la tua busta paga più recente e altri documenti richiesti
  3. I nostri esperti analizzeranno ogni voce e ti forniranno un report completo con eventuali criticità e suggerimenti operativi

Un controllo per proteggere il tuo valore

Molti medici, spesso inconsapevolmente, ricevono meno di quanto effettivamente spetterebbe loro. CIMO ti aiuta a difendere il tuo diritto a una retribuzione equa, con strumenti chiari per rivalutare la tua posizione economica e, se necessario, attivare una richiesta di regolarizzazione presso l’Azienda sanitaria.