COMUNICATO STAMPA CIMO-FESMED

SCONCERTANTE IL BANDO PER “COVID-NAVIGATOR”

CIMO FESMED CHIEDE ALLA AUSL PIACENZA DI REVOCARE LA DELIBERA: METTE A RISCHIO LA SICUREZZA DELLE CURE 

 

Roma, 11 agosto 2020 – Non bastavano fiumi di denaro mal calcolato per i reparti Covid o le fantasiose proposte degli “assistenti civici” anti-movida dopo il lockdown. È in arrivo una nuova figura professionale che si potrebbe definire “COVID-NAVIGATOR”, fortemente voluta dalla AUSL di Piacenza con bando pubblico e destinata a operatori sanitari di ogni tipo che diano consulenze, attraverso triage telefonico, a pazienti che presentino sintomi compatibili con il COVID 19.

 

Che il COVID abbia disorientato qualcuno è cosa nota, ma la misura adottata è per CIMO-FESMED come minimo sconcertante. Spalancando indistintamente a tutto il modo sanitario – medici, biologi, farmacisti, infermieri, ostetrici, tecnici sanitari – con formazione variabile che va dagli studenti universitari, ai laureati, ai pensionati, il bando ha come requisito semplicemente quello di avere “conoscenze di base del lessico medico”.

Eppure, oggi in Italia c’è a disposizione un esercito di oltre 10.000 “camici grigi”, ovvero di medici che non hanno potuto accedere alla scuola di specializzazione per carenza di borse di studio, che sarebbero agilmente attivabili per servizi di assistenza da remoto. Mentre la soluzione proposta dalla AUSL di Piacenza è potenzialmente rischiosa per la popolazione (per la possibile non sufficiente preparazione dell’operatore) e a dir poco assurda economicamente (“navigator” di varia estrazione pagati quasi quanto il medico professionista).

 

Davvero il nuovo sistema sarà in grado di ridurre, tra possibile nuova ondata COVID e normale epidemia influenzale, gli accessi agli studi medici o ai pronto soccorso?  E se il “navigator” sottovaluta un malato affetto da COVID, rassicurandolo e invitandolo a non rivolgersi alle strutture sanitarie, quali potranno essere gli esiti di salute derivanti da una mancata tempestiva presa in carico del paziente?

CIMO-FESMED invita dunque con forza il Direttore Generale dalla AUSL di Piacenza a revocare immediatamente l’atto perché ingenera ulteriore confusione e potenziale rischio per la salute della popolazione.

 

Oltre all’inevitabile rischio clinico, ai cittadini andrebbero inoltre spiegate alcune basilari differenze di competenze e di responsabilità tra le multiple categorie sanitarie coinvolte dal bando e quelle dei medici del sistema sanitario nazionale, rispetto alle quali inoltre si evidenzia come ancora più iniquo il rapporto tra grado di professionalità/impegno e retribuzione proposta.

Covid Navigator


CS CIMO-FESMED 11_08_2020_def

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