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Legge su responsabilità professionale, dalle istituzioni ai sindacati è consenso unanime

Soddisfazione unanime nel mondo della sanità per l’approvazione della legge sulla responsabilità professionale. «Quella di oggi è una data che resterà nella storia della sanità italiana. Finalmente, grazie all’aiuto, ed al prezioso contributo, di tutti i colleghi di Camera e Senato, il Ddl sulla responsabilità professionale e la sicurezza delle cure, è legge», ha affermato con immensa soddisfazione il relatore del testo Federico Gelli. «Si tratta – ha aggiunto il responsabile sanità del pd – di un provvedimento atteso ormai da ben oltre un decennio da parte degli operatori della sanità. Con questa legge aumentiamo le tutele dei professionisti prevedendo, al contempo, nuovi meccanismi a garanzia del diritto al risarcimento da parte dei cittadini danneggiati da un errore sanitario», ha precisato. Ma Gelli ha anche voluto ribadire che «l’assenza di un chiaro inquadramento legislativo su questa materia ha tolto in tutti questi anni serenità a medici e professionisti e, soprattutto, ha comportato come ricaduta l’enorme costo della medicina difensiva che pesa sul nostro sistema salute. Con questa legge abbiamo regolamentato l’attività di gestione del rischio sanitario, prevedendo che tutte le strutture attivino un’adeguata funzione di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio (risk managment). Abbiamo inoltre – ha proseguito Gelli – modificato la responsabilità penale e civile per gli esercenti la professione sanitaria». 
 

E a definire, quella di ieri «una grande giornata per il Servizio sanitario nazionale» è il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «L’approvazione definitiva del Disegno di legge sulla Responsabilità professionale sanitaria oggi alla Camera dei deputati- aggiunge – rappresenta certamente un altro grande passo in avanti per il nostro sistema sanitario». Dopo il Patto per la Salute, i nuovi Lea, il Piano nazionale vaccini, il Ddl di riforma degli ordini professionali che è in dirittura d’arrivo, «l’approvazione della legge sulla Responsabilità professionale rappresenta un ulteriore tassello di una grande stagione riformista per il servizio sanitario nazionale», prosegue Lorenzin. Il risultato sul testo, frutto di un lavoro durato più di tre anni, secondo il ministro «garantisce da un lato il diritto del cittadino ad essere risarcito in caso di errore medico e al contempo garantisce al medico di poter lavorare in serenità e quindi di non temere nel compiere interventi che possono salvare la vita delle persone, che questi possano essere trasformati in occasioni di denuncia». Soddisfazione anche dai vertici Aifa. 
 

«L’approvazione del Ddl sulla responsabilità del personale sanitario – afferma il Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), Mario Melazzini – rappresenta un traguardo fondamentale, frutto dell’iniziativa del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell’impegno profuso dal Parlamento. La nuova legge consente di incidere positivamente sulla qualità e l’efficacia delle prestazioni sanitarie e quindi sulla vita dei cittadini in un’ottica di miglioramento complessivo del sistema e di tutela del diritto alla salute, garantendo il rapporto medico-paziente e colmando un evidente vuoto normativo». E sempre in campo istituzionale, è anche l’Agenas a dichiarare forte soddisfazione per la legge. «L’Osservatorio, previsto dal provvedimento sulla responsabilità professionale appena approvato in via definitiva, prevede un modello di rete integrato e multilivello – spiega il Direttore Generale di Agenas Francesco Bevere– che consentirà di raccogliere e sistematizzare tutti i dati relativi agli eventi avversi e ai rischi sanitari con l’obiettivo di individuarne le cause ed evitare che possano ripetersi. Per fare questo continueremo a lavorare con il Ministero della Salute, con gli esperti regionali, con le Società scientifiche, le Associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie e le Associazioni dei cittadini, affinché l’elaborazione di linee di indirizzo e di misure idonee per la prevenzione e la gestione del rischio sanitario siano responsabilmente condivise, a tutti i livelli di responsabilità».
 

Ma il consenso più incisivo al testo, arriva soprattutto dai sindacati. A definirla «una novità di notevole rilievo per il nostro sistema sanitario», è l’Anaao-Assomed. «Diciamolo subito – commenta il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise– è un buon risultato per il quale va ringraziato il Parlamento, a partire dai due relatori, non a caso due Medici, l’onorevole Federico Gelli e il senatore Amedeo Bianco, i Presidenti ed i componenti delle commissioni parlamentari, il Ministro della salute, ma anche le organizzazioni sindacali che in questi lunghi anni hanno posto il tema ai primi posti di ogni loro rivendicazione. E tutti i medici che non hanno mai smesso di crederci e che oggi possono salutare un risultato che, con sano pragmatismo, va considerato molto positivo a dispetto di fascinosi quanto mitici obiettivi. E anche quanti, come l’Anaao, non hanno fatto mancare un contributo critico al miglioramento del testo lungo tutto il percorso parlamentare». 
 

Sempre in campo sindacale, soddisfazione anche dal Presidente della Federazione di Asl e Ospedali (Fiaso), Francesco Ripa di Meana «Una bella notizia per medici, cittadini e aziende sanitarie, d’ora in avanti tutti meno condizionati da quella medicina difensiva che fa prescrivere anche quello che non serve e che tiene alla larga i professionisti della sanità dagli interventi più difficili». Da un lato, spiega Ripa di Meana, «si chiarisce una volta per tutte la natura contrattuale del rapporto tra cittadino ed Azienda, chiamata a rispondere direttamente o per mezzo di assicurazioni in caso di risarcimento. Una garanzia per il cittadino che vede così garantito il suo diritto all’indennizzo dal soggetto economicamente più solido». «Dall’altro lato – prosegue Ripa di Meana – la previsione di escludere la colpa grave nel caso il medico rispetti le buone pratiche assistenziali e le linee guida, ‘come definite e pubblicate ai sensi di legge’, aiuterà a creare un clima più sereno in Asl e Ospedali anche con il superamento del meccanismo della rivalsa delle Aziende sui professionisti senza un giudizio terzo, contrastando così il fenomeno della medicina difensiva». E sempre in campo ospedaliero, è l’Acoi a ribadire che la legge, attesa da anni, «mette finalmente ordine in un settore che, a causa di pochi personaggi senza scrupoli che volevano lucrare sulla pelle dei pazienti, ha rischiato di essere sopraffatto dalle conseguenze nefaste della medicina difensiva». Una vittoria per tutti secondo l’Acoi. 
 

«In primis per i cittadini, che ora potranno rivolgersi a medici più sereni nel loro lavoro, senza la spada di Damocle del contenzioso medico-legale sulla testa – spiegano Diego Piazza Pierluigi Marini, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Acoi (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani)». Plausi anche da Cimo. «Siamo soddisfatti per l’approvazione definitiva della legge sulla responsabilità professionale – si legge nella nota sindacale – è una norma che tutti i medici attendevano da tempo perché nasce dalla necessità di dare una regola all’esplosione del contenzioso, a cui abbiamo assistito negli ultimi anni e alle applicazioni distorsive delle norme vigenti». 
 

Importante, secondo l’associazione sindacale dei medici dirigenti – che non vi siano intoppi e distorsioni nella corretta applicazione della legge, nel rispetto dei principi ai quali il Parlamento si è inspirato. «Una bella giornata per tutta la sanità e i medici, che saranno liberi di lavorare e confrontarsi con i propri assistiti anziché incrociare le armi con gli avvocati». Così il Segretario nazionale della Fimmg, Silvestro Scotti, nel commentare l’approvazione in via definitiva alla Camera della legge sulla responsabilità professionale degli operatori sanitari. «Un’ ottima legge che se da un lato consentirà ai medici di lavorare più serenamente secondo scienza e coscienza, dall’altro offre maggiore tutela e certezza del risarcimento ai cittadini. Sia perché, confermando una giurisprudenza già consolidata, la legge definisce di natura extracontrattuale il rapporto tra il medico di famiglia e il suo assistito, che potrà così ottenere il risarcimento dal soggetto economicamente più solido, ossia la Asl. E sia perché il testo fa esplicito riferimento all’obbligo di utilizzare obbligatoriamente le tabelle che quantificano i risarcimenti, che il Governo ha assicurato voler rapidamente integrare ed aggiornare», conclude Scotti.

 

Rossella Gemma