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Cassi (Cimo): riforme a rischio. Aspettiamo di capire chi sarà il nuovo interlocutore

«Se la legge di Bilancio passa venerdì o sabato con il voto di fiducia, vuol dire che passa come approvata dalla Camera e saltano quindi tutte le modifiche: l’accordo tra la Madia e la triplice (Cgil, Cisl, Uil, ndr), così come la lettera d’intenti sempre tra la Madia, la Lorenzin e noi». A parlare è Riccardo Cassi, presidente del sindacato dei medici Cimo, che nelle sue dichiarazioni a Doctor33 esprime qualche perplessità sull’iter che i provvedimenti di legge già instradati dal governo Renzi, potrebbero subire con le sue dimissioni. Il riferimento è alla legge sulla responsabilità medica o a quella sulla riforma degli ordini professionali, ma anche all’aumento per il Ssn previsto nella legge di Bilancio e agli 85 euro medi al mese in più, assegnati ai lavoratori del pubblico impiego. 

 

«Si tratta di punti critici per i quali è fondamentale capire che governo verrà fuori da questo caos, se un governo che porterà ad elezioni a febbraio o un governo che avrà tempi più lunghi. La questione, per esempio, degli 85 euro da spalmare anche sul 2018 – precisa Cassi – era frutto di un accordo politico che, non avendo più gli stessi interlocutori, viene azzerato». Da ciò l’esigenza, secondo il presidente Cimo, di proporre anche alle altre organizzazioni sindacali un rallentamento per capire cosa succederà e, in base a questo, tirare le dovute deduzioni. «Noi non riteniamo sia prudente – continua Cassi – assumere posizioni nette finché non sapremo quale sarà il nostro interlocutore. Solo a questo, infatti, presenteremo quelle che sono le richieste dei medici. Ma sarà inutile farlo con un Governo che porterebbe alle elezioni in febbraio». E un accenno il presidente Cimo lo fa anche al Ddl Gelli sulla responsabilità medica, che da questo cambio di governo potrebbe essere il più penalizzato. «È chiaro che se si vota a febbraio questa legge può definirsi morta, se si vota invece nel 2018 c’è qualche speranza di portarla avanti», avverte Cassi. Ma sulla scena, restano anche tutti quei disegni di legge appena abbozzati e il cui destino resta incerto: come quello sulla fecondazione assistita, l’istituzione dei registri regionali tumori, la riforma del consenso informato, la cannabis terapeutica.

Rossella Gemma