«Adesso occorre risolvere al più presto il problema del precariato».
«Dopo che il Job Act ha eliminato i co.co.pro. dal 1 gennaio 2016, è arrivato l’annuncio del Ministro Madia che anche del pubblico impiego questi contratti spariranno dal 2017. Pur non essendo d’accordo su questo rinvio di un anno, se una tipologia di contratto è svantaggiosa per il lavoratore non si comprende perché sia proprio il datore di lavoro pubblico a poter continuare ad utilizzarlo, è comunque un buon segnale». È quanto afferma Riccardo Cassi, Presidente Cimo che prosegue «Se si aggiunge che anche il Ministro Lorenzin due giorni fa ha illustrato i danni che l’abuso del precariato ha portato e porterà al SSN, promettendo a breve interventi correttivi, forse si incomincia a vedere uno spiraglio. Il precariato è un dramma che migliaia di colleghi vivono sulla propria pelle da anni e che sta mettendo in crisi l’erogazione di servizi essenziali del SSN. Gli annunci però non bastano, occorre agire e presto. Occorre rapidamente una legge che garantisca la stabilizzazione di chi è rimasto escluso da quella prevista dal recente DPCM ed occorre un nuovo percorso di formazione ed accesso. L’art. 22 che aveva fatto nascere speranze di un vero rinnovamento è fermo per l’arroccamento del mondo universitario che rifiuta, per l’Italia, quello che è normale in tutta Europa. Continuiamo a dirci che abbiamo uno dei migliori servizi sanitari del mondo, ma dimentichiamo» conclude Cassi «che i medici che lo hanno costruito e mantenuto stanno andando in pensione ed i blocchi di turn over hanno impedito la “trasmissione del sapere” che avviene nelle corsie degli Ospedali e non nelle aule delle Università. Cosa aspettiamo ad intervenire? L’analisi del Ministro Lorenzin è lucida e concreta, allora che cosa impedisce l’attivazione delle soluzioni necessarie e non più rinviabili?».