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PRECARI: MEDICI “SODDISFATTI”. “ORA SI EVITI IL COLLASSO DEL SSN”. (Il Sole 24 Ore Sanità)

Con l’approvazione del decreto legge e del Ddl sulla Pa da parte del Consiglio dei ministri di ieri, anche per i medici e dirigenti sanitari precari da troppi anni, si apre la strada della stabilizzazione. «L’impegno del ministro della Salute, che va riconosciuto ed apprezzato, le pressioni dell’Anaao Assomed e degli altri sindacati medici hanno portato ad una modifica sostanziale del testo del Dl sulla Pubblica amministrazione approvato ieri dal Consiglio dei ministri», ha commentato il segretario nazionale Anaao Assomed,Costantino Troise.

«Impegno e pressioni hanno sconfitto pregiudizi ideologici che vogliono vedere i medici sempre e comunque una categoria privilegiata a dispetto del ruolo esercitato con grandi sacrifici nel garantire un diritto che la Costituzione definisce fondamentale. Una boccata di ossigeno in una partita che sembrava persa fin dall’inizio, che può rappresentare una svolta, malgrado sia avvolta in una nebulosa legislativa di poteri, spesso in conflitto, che rischia di relegarla tra le tante norme non attuate. Ma noi, e crediamo il Ministro, vigileremo per impedirlo», ha aggiunto Troise.

Il decreto legge secondo il segretario Anaao compie anche una «nuova incursione» nell’età di quiescenza dei medici dipendenti che ha visto negli ultimi anni provvedimenti tra di loro contraddittori e «penalizzanti». E dopo la rottamazione arriva secondo l’Anaao il pensionamento coatto e non per favorire l’occupazione giovanile, ma solo continuare a cullare l’illusione di una riduzione dei costi a invarianza di servizi. Un altro tassello allo smantellamento ed all’impoverimento della sanità pubblica.
«Ora occorre che ministro e sindacati continuino ad impegnarsi a fondo per evitare il collasso totale del Servizio sanitario nazionale», sottolinea Troise.

Giudizio analogo quello della Cimo-Asmd. «Finalmente un segnale positivo. «Siamo soddisfatti – ha dichiarato il presidente Riccardo Cassi -.
Ma soprattutto apprezziamo che il ministro Lorenzin sia riuscita a far introdurre una disciplina specifica per la Sanità, senza la quale non sarebbe stata possibile la stabilizzazione dei medici. Adesso però vanno create le condizioni perché non si riformi di nuovo un precariato e ci auguriamo che il Dpcm possa risolvere in maniera definitiva la questione senza creare ulteriori danni al Ssn. Occorre quindi approvare rapidamente gli standard ospedalieri, inserendovi le dotazioni organiche, costringere le Regioni a ristrutturare la rete ospedaliera e territoriale e rivedere l’accesso e la progressione di carriera dei medici. È un grosso impegno, ma ormai non più rinviabile l’attuale sistema ha mostrato i suoi limiti, se vogliamo salvare il servizio sanitario nazionale e rimotivare chi ci lavora occorre cambiare».