Logo Newsletter n° 4/2012
Aprile 2012

CIMO Informa

CIMO-ASMD SCRIVE AI SINDACATI MEDICI

Sindacati Medici uniti a difesa della centralità del medico nel Servizio Sanitario Nazionale. E' l'auspicio di Riccardo Cassi, Presidente Nazionale CIMO-ASMD, che ha preso carta e penna scrivendo ai responsabili degli altri sindacati dei camici bianchi, chiedendo “di far nascere una ‘Costituente medica’”, o di recuperare gli 'Stati generali', e sollecitando un primo momento di confronto subito dopo Pasqua.

"Cari Colleghi - scrive Cassi - come spesso accade quando dalla protesta si deve passare alla proposta, le alleanze che non hanno solide basi di riferimento si sfaldano e così è successo all'intersindacale. Se vi ricordate, sin da questa estate avevo paventato questo scenario e avevo chiesto di avviare un confronto sui punti che riteniamo più qualificanti per costruire un progetto comune, senza dover cercare a tutti i costi un unanimismo che non esiste. Abbiamo quasi due anni di relativa calma, vogliamo provare ad identificare questi punti qualificanti con il recupero del ruolo centrale del medico nella sanità pubblica e confrontarsi sulle soluzioni? In una recente dichiarazione ho parlato di far nascere una Costituente medica, ma possiamo recuperare gli Stati generali, l'importante è essere operativi, cercando anche un collegamento con la Fnomceo dove l'elezione plebiscitaria di Amedeo Bianco è uno stimolo a riprendere con forza e convinzione il percorso iniziato a Fiuggi".

I temi "che propongo sono due a breve termine, per i quali occorrono subito forti iniziative - libera professione allargata ed area contrattuale autonoma - e tre di ampio respiro":

 1) Revisione dello stato giuridico, della formazione, delle modalità di accesso al Ssn, della contrattazione, della struttura dello stipendio, della carriera, del ruolo dei professionisti rispetto ai gestionali.

2) Modifica della colpa medica sia sotto l'aspetto penale che civilistico.

3) Definizione dell'atto medico e delle competenze delle professioni sanitarie.

"Su questi temi la discriminante non potrà essere la dipendenza o la convenzione, ma la visione del medico e del suo ruolo. Se, infatti, non fermiamo rapidamente la deriva della professione verso la sempre più progressiva marginalizzazione del medico all'interno del Ssn, causata dall'attuale normativa, anche le giuste battaglie sulle condizioni di lavoro, la precarizzazione, la politicizzazione saranno vane. Da buoni medici, infatti, sappiamo che le malattie vanno curate nelle cause (o ancor meglio prevenute), trattare le sole complicanze non risolve il problema, anzi lo cronicizza. Se siete d'accordo - conclude - potremmo organizzare un primo momento di confronto subito dopo Pasqua".

 MOZIONE FINALE DELLA DIREZIONE NAZIONALE CIMO-ASMD DEL 29 MARZO 2012

La Direzione Nazionale CIMO-ASMD riunita a Roma il 29 marzo 2012, udita la relazione del Presidente Nazionale che approva, preso atto della mozione finale dell'Assemblea Nazionale del 26 gennaio 2012 che detta le linee della strategia sindacale, dà mandato al Presidente Nazionale di proseguire nel percorso di raccordo con gli altri Sindacati Medici e di confronto con le istituzioni al fine di ottenere:

1) una riforma dello stato giuridico che riconosca al Medico un ruolo centrale e peculiare nella tutela della salute dei cittadini e modifichi sostanzialmente le attuali norme in tema di formazione, accesso, struttura della retribuzione, progressione di carriera e condizioni di lavoro;

2) una modifica della legislazione sulla colpa professionale medica, adeguata alle specificità della professione, in linea con quanto avviene negli altri paesi europei;

3) una definizione per legge dell'atto medico e delle competenze delle professioni sanitarie.

Dà altresì mandato ad impegnarsi perché si raggiunga a breve il riconoscimento di un'autonoma area contrattuale.

La Direzione Nazionale riaffermando la difesa della libera professione come diritto del Medico e del cittadino punto qualificante della politica sindacale CIMO-ASMD, chiede una rapida ed accettabile soluzione della questione della libera professione cd allargata, che qualora non si verificasse impegnerebbe il sindacato nella difesa dei diritti dei propri iscritti e di tutta la categoria con ogni strumento sindacale disponibile.
Approvata all’unanimità.

APPROVATA LA RIFORMA DELLE PENSIONI ENPAM

La Fondazione Enpam ha approvato la riforma delle pensioni che garantisce una sostenibilità a oltre 50 anni del suo sistema previdenziale. La cassa dei medici e degli odontoiatri è il primo ente previdenziale privatizzato a mettersi in regola con i nuovi requisiti introdotti dal decreto Salva Italia. La riforma verrà consegnata ai ministeri vigilanti che dovranno esprimere il loro nulla osta.
“Siamo orgogliosi del senso di responsabilità della nostra categoria, che ha concluso in autonomia questo percorso di riforma per rispettare i nuovi requisiti di sostenibilità di lungo periodo – ha dichiarato il Vicepresidente vicario della Fondazione Enpam Alberto Oliveti -. La riforma garantisce adeguatezza delle prestazioni e l’equità nei confronti delle generazioni che verranno. Ci proponiamo adesso ai ministeri, convinti che sapranno riconoscere la bontà del lavoro fatto. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato”.
Questi i criteri seguiti negli interventi di riordino approvati:

- il rispetto del pro rata: la parte di pensione maturata fino al 31/12/2012 verrà calcolata con i vecchi criteri; non verrà toccato quanto assegnato prima del 2013 (contributi ordinari, aliquota modulare, riscatti della laurea, allineamento, etc);

- la valutazione della tenuta del sistema su un unico bilancio tecnico della Fondazione. Si è tenuto conto del saldo corrente (che include anche i proventi del patrimonio).

Per i fondi maggiori il metodo di calcolo della pensione resta il contributivo indiretto Enpam; un sistema che considera “un periodo di riferimento per il computo del reddito pensionabile pari all'intera vita lavorativa, sempre nella previsione di aliquote di rendimento che garantiscano l’equità attuariale e la sostenibilità finanziaria del sistema” (cit. Elsa Fornero). Un secondo vantaggio è che la rivalutazione è agganciata all'inflazione (che notoriamente è sempre in crescita) invece che al PIL, che può avere anche un andamento prossimo allo zero (come accaduto nel 2011) o addirittura negativo (come previsto per il 2012).
La riforma è anche caratterizzata da un percorso di omogeneizzazione del regime previdenziale delle gestioni.
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‘GOVERNO CLINICO’: FINALMENTE PASSI IN AVANTI

Dopo tre anni la Commissione Affari Sociali della Camera ha finalmente approvato in una nuova versione il ddl sul "governo clinico" che pur conservando alcune ombre, segna un innegabile miglioramento rispetto ai testi precedenti

Pur mantenendosi lontano da una sistematica e puntuale risposta ai nodi del rapporto tra professionisti ed aziende, la disponibilità dei Deputati ha recepito alcune delle proposte emendative avanzate dalle OO.SS. In particolare: l'inserimento - per la prima volta in un contesto legislativo - delle caratteristiche di autonomia e responsabilità del lavoro medico e sanitario, l'importanza delle valutazioni professionali ai fini del rinnovo degli incarichi aziendali, la omogeneizzazione della età di quiescenza tra medici dipendenti del S.S.N. e medici universitari, la esplicitazione del divieto di utilizzare per attività ordinaria la chiamata diretta.

E', purtroppo, mancata la volontà di procedere ad una effettiva integrazione di competenze professionali e poteri decisionali, ad una netta separazione dei percorsi di carriera dalle ingerenze della politica, ad una definizione dell'atto medico alla altezza di quanto chiesto dalla Corte di Cassazione.

Per quanto ancora lontani da questi obiettivi e da una capacità di risposta al profondo e diffuso disagio dei professionisti al suo interno, non si può non apprezzare il tentativo di migliorare il testo del disegno di legge, e la decisione di separare i suoi destini da quelli della attività liberoprofessionale dei medici e dei dirigenti sanitari.

Insisteremo fino alla noia lungo il percorso legislativo per trovare risposte ai numerosi problemi sul tappeto. Per intanto apprezziamo i passi in avanti compiuti.

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