CASSI SU INTRAMOENIA

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La libera professione intramoenia è una risorsa per il servizio sanitario nazionale.

 

Cassi, Cimo: “Enrico Rossi rispolvera una vecchia guerra ideologica contro la libertà di cura, invece di risolvere i problemi della sanità toscana creati dalla sua amministrazione”.

 

I medici dipendenti dal SSN in Italia sono 110.000, per il solo calciolo di probabilità è pacifico che tra di loro ci siano alcuni disonesti. Costoro sono indifendibili. Chi si approfitta dello stato di profondo disagio legato alla malattia va perseguito anche in misura più dura, soprattutto sotto il profilo deontologico, di quanto sia stato fatto fino ad oggi. Ma la grade maggioranza dei medici che esercitano la libera professione ha fatto una scelta per il servizio pubblico, nonostante una normativa punitiva che la rende sempre meno remunerativa.

 

La sanità toscana è al collasso economico, le sue Aziende Ospedaliere Universitarie rischiano il commissariamento. Il CDA del Karolinska Institutet viene commissariato per aver dato credito a quello stesso Paolo Macchiarini che Rossi voleva imporre alla Università di Firenze  e alla AUO di Careggi, ed oggi il Presidente della Toscana, dopo esserne stato per 10 anni l’Assessore alla Salute, invece di affrontare i veri problemi e le proprie responsabilità, in continuità con la migliore tradizione dei suoi padri ideologici, trova un “nemico” da criminalizzare; non avendo a disposizione trotskisti, kulaki, ingegneri o generali si scaglia contro i medici e la libera-professione, partendo da due vicende ancora da dimostrare, delle quali una riguarda proprio Macchiarini!

 

La battaglia contro la libera professione intramoenia sostenuta da Rossi, ma che già in passato ha trovato forti paladini, è esclusivamente ideologica. La visita, l’esame, l’intervento fatti in intramoenia non tolgono risorse al pubblico, ma portano soldi reali e fanno concorrenza alle strutture private. Qualunque Azienda vi investirebbe ma le ASL e le AO, al di là del nome, sono carrozzoni burocratici e clientelari che non si riescono a gestire in regime di quasi monopolio, figurarsi in un contesto altamente concorrenziale!

 

La Toscana in particolare applica ai propri medici, norme più penalizzanti delle altre Regioni con l’ovvio risultato di farsi sfuggire i migliori professionisti che dopo essersi formati con le dotazioni del SSR approdano verso Paesi dove possono essere gratificati. E non succede l’inverso perché in Toscana le condizioni di lavoro sono peggiori ed invece di creare incentivi si preferisce favorire un appiattimento verso il basso che rende più forte il potere politico.

 

La libera professione è uno strumento per valorizzare il servizio pubblico, porta risorse, gratifica i professionisti e consente ai cittadini di farsi curare dal medico di loro fiducia. Ma in Toscana solo i politici e i burocrati hanno libertà di scelta, perché solo loro sono in grado di rivolgersi all’amico chirurgo per farsi operare.

 

Bene fa il Ministro Lorenzin ad opporsi, ma vi è il concreto pericolo che se si ritorna al clima di guerra ideologica degli anni 90 la ragione venga di nuovo sopraffatta. Tanto l’importante è distrarre la gente dagli errori compiuti e dai veri problemi del SSN che sono soprattutto organizzativi e di conduzione. E’ vero che l’intramoenia non ha raggiunto tutti gli obiettivi che e che esistono criticità, ma la strada da seguire è opposta. L’intramoenia è una risorsa per le Aziende e per questo vanno create le condizioni, togliendo ostacoli e pizzi che la stanno soffocando, perché diventi uno strumento di premio del merito professionale e di apporto  di risorse al SSN che altrimenti, con lo sviluppo del welfare aziendale, sempre più saranno dirottate verso il privato. La guerra ideologica all’esercizio da parte dei medici della libera professione è, infatti, una guerra contro il SSN che favorisce esclusivamente la sanità privata.

 

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